Ulteriore incontro con il Mise nella mattina, sulla vertenza Fimer di Terranuova, ritenuto insoddisfacente dalle Istituzioni e dai sindacati. La pazienza di tutti ormai è finita. L’azienda ha prospettato un “Piano B” non spiegandone però i contenuti. La rabbia di lavoratori e sindacati.
Ilaria Paoletti, Fim Cisl: “La posizione unitaria delle organizzazioni sindacali è quella di riprendere una stagione di lotta con alcune iniziative con l’obiettivi da qui ai prossimi quindici giorni di portare l’investitore a fare l’offerta ma anche la proprietà ad accettarla. Ciò che emerge al Ministero, ed è il dubbio che ci poniamo anche noi, è se realmente la Fimer abbia la volontà di chiudere con un fondo oppure presentandoci un piano B ci sia l’ennesimo cambio di scenario in cui a rimetterci ci sono sempre e soltanto gli 800 lavoratori”.
Alessandro Tracchi, segretario proviciale Arezzo Cgil: “C’è stato un riassetto del Consiglio di Amministrazione: ma invece di sfruttare questi 60 giorni per negoziare con i possibili investitori e giungere all’obiettivo di trovare un accordo per l’esclusiva sembra che siano preparati alla riorganizzazione aziendale nel tentativo di trovare un piano B che non si capisce oggettivamente quale possa essere. Abbiamo fatto di nuovo un passo indietro nella vertenza e siamo anche un po’ stanchi della violenza che questa società sta mettendo nei confronti di tutti i lavoratori, sia del Valdarno che di Vimercate”.
Davide Materazzi, Uilm Uil: “Abbiamo necessità di avere chiarezza. Ogni giorno qui si perdono competenze, fette di mercato, credibilità. Questa è la Power One non la Fimer. Le notizie che arrivano, le illazioni, che vogliono spostare la produzione su altri stabilimenti forse non hanno capito che l’eccellenza è Power One e quindi il Valdarno con tutto il suo indotto. Se ci sono idee di questo tipo forse ha capito male”.
Sergio Chienni, sindaco di Terranuova: “Quello che dispiace e che fa anche un po’ arrabbiare è che tutte le volte debbano essere le organizzazioni sindacali e le Istituzioni a sollecitare gli incontri perchè magari siamo venuti a conoscenza in altro modo di alcuni informazioni e ne chiediamo conto alla società. Il tempo che è rimasto sappiamo essere residuale e quindi è importante portarlo a frutto velocemente. Nel precedente incontro con il Mise era stato escluso un piano B che invece stamani ci è stato enunciato ma solo a macrotitoli perchè non ne conosciamo ancora il contenuto. Abbiamo tutti ribadito con gran forza che questa vicenda si deve concludere assolutamente in modo positivo e che l’azienda deve prodigarsi per dare tutti gli elementi necessari ai fondi perchè possano formulare un’offerta vincolante perchè qui ci sono tantissime famiglie in ballo. Aspettiamo ulteriori riscontri. Hanno detto che entro i primi di giugno aspettano le offerte e noi auspichiamo che ci siano. Nel frattempo pretendiamo di sapere il contenuto del piano B”.