20, Aprile, 2024

Covid: attivata un’area di degenza anche alla Gruccia. Destinata ai pazienti ricoverati per altri motivi e asintomatici

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La novità è che d’ora in poi anche l’Ospedale del Valdarno avrà un reparto di degenza per positivi al covid. La Asl Toscana Sud Est, infatti, ha annunciato di aver riorganizzato i percorsi di ricovero, in particolare per dei casi specifici: quelli di persone che arrivano in ospedale per altri motivi, e che si scoprono positivi al covid al tampone in ingresso e completamente asintomatici. Oggi, se entravano alla Gruccia così, venivano inviati al San Donato di Arezzo. D’ora in poi non sarà più necessario.

Con la delibera “Modifiche organizzative temporanee nella rete ospedaliera legate all’emergenza Covid”, infatti, il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana sud est, Antonio D’Urso, ha accolto la proposta di Massimo Forti, direttore della rete ospedaliera, e predisposto alcuni interventi per rispondere al nuovo quadro epidemico dettato dalla variante Omicron, con una maggiore contagiosità e la presenza di molti casi positivi asintomatici anche grazie all’elevato tasso di copertura vaccinale.

“La presenza di un numero significativo di persone che sono risultate positive al momento del ricovero per patologie non Covid 19 ne ha determinato fin qui il trasferimento negli ospedali di riferimento provinciali dell’Area vasta: San Donato ad Arezzo, Misericordia a Grosseto, Santa Maria alle Scotte a Siena. Una situazione che ha determinato un sovraccarico degli ospedali hub Covid”, spiega l’Azienda sanitaria, che ha quindi deciso di rimodulare la propria offerta di posti anche in altri presìdi per la gestione dei pazienti risultati positivi all’accertamento diagnostico per Covid 19 e asintomatici, ma che necessitano di cure ospedaliere per patologie non correlate.

Sono quindi attivati, in via sperimentale, percorsi specifici di degenza ordinaria a media complessità per la gestione di tali pazienti nelle seguenti strutture ospedaliere: a Campostaggia (Valdelsa senese) fino a 18 posti letto, a Nottola (Val di Chiana senese, Valdorcia, Amiata senese) fino a 12 posti letto, La Gruccia (Valdarno) fino a 16 posti letto. In caso di presenza di sintomatologia Covid, i pazienti saranno comunque trasferiti negli hub provinciali di riferimento. È stata inoltre incrementata l’offerta di posti letto di cure intermedie nelle seguenti strutture: La Fratta fino a 24 posti letto attivabili, Pitigliano subito 10 posti letto estendibili fino a 18; Castel del Piano 20 posti letto attivabili; Bibbiena 18 posti letto attivabili. Una rete di cure intermedie integrata da moduli territoriali a seguito di convenzioni con soggetti terzi.

“L’Asl Toscana sud est ha deciso di compiere uno sforzo organizzativo e gestionale importante – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – per ampliare il proprio contributo di fronte alle nuove sfide poste dalla pandemia e in particolare dall’elevata diffusione della variante Omicron. Oltre all’incremento di posti per le cure intermedie, tre strutture ospedaliere sono direttamente coinvolte per attivare percorsi dedicati a quei pazienti positivi al Covid ma asintomatici, che si trovano nelle strutture dell’Area vasta per sottoporsi a cure di altro tipo. Contiamo in questo modo di contribuire a dare una risposta di sistema efficace e in grado di fronteggiare i numeri in crescita che si sono registrati nell’ultimo periodo”.

“Con queste azioni – afferma Massimo Forti, direttore della rete ospedaliera dell’Asl Toscana sud est – riusciremo a ridurre la pressione sugli hub di riferimento delle tre province, evitando il rischio di carenza di posti letto nelle aree Covid. L’iniziativa in via transitoria, in questa fase di numeri elevati di ricoveri, si baserà su una rimodulazione interna ai presìdi interessati, in un’ottica di sostenibilità tra posti letto Covid e no Covid”.

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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