19, Aprile, 2024

Convenzione Rsa per dipendenti regionali: la replica della Toscana a Chiassai. “Nessuna via preferenziale”

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Il sindaco di Montevarchi aveva criticato l’avviso con cui la Regione ricercava posti nelle Rsa per dedicarli in convenzione a propri dipendenti. Arriva la replica che chiarisce: “È tutto previsto dalla normativa nazionale”

"Nessuna via preferenziale per i dipendenti regionali, ma semplice applicazione della normativa nazionale (Codice delle pari opportunità) che prevede la possibilità di adottare misure temporanee speciali rivolte al benessere lavorativo e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. L'Avviso pubblico per l'individuazione di Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) con sede in Toscana per la stipula di convenzioni per i familiari di dipendenti regionali rientra tra queste". Così la Regione Toscana replica al sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, sul 'caso' delle Rsa. 

Chiassai infatti, commentando il provvedimento, lo aveva dichiarato "vergognoso perché non considera i cittadini uguali di fronte alle esigenze familiari e delle fasce più deboli della popolazione". "Si tratta – fanno notare dalla Regione – di un provvedimento analogo approvato anche da altre amministrazioni. Anche il Ministero dell'Interno, lo scorso marzo, ne ha adottato uno a beneficio del proprio personale per i nidi d'infanzia, scuole per l'infanzia e scuole dell'obbligo per avere rette agevolate per la frequenza di figli e nipoti".

Gli uffici regionali competenti spiegano inoltre che si tratta di azioni che non prevedono alcun onere a carico della Regione. "L'Avviso pubblico in questione è contenuto nel Piano, e le ‘Azioni Positive' sono misure temporanee speciali espressamente previste dalla normativa nazionale. Il Piano 2017/19 – continua la Regione – ha previsto varie azioni tra le quali l'Avviso pubblico contestato, con l'obiettivo di stipulare convenzioni con RSA per la fruizione dei servizi offerti da parte dei familiari dei dipendenti regionali e facilitare la combinazione dei tempi di vita-lavoro di coloro che sono impegnati in forme di assistenza parentale. Un'azione positiva, si specifica, che riguarda in particolare la fascia femminile, quella più direttamente coinvolta nelle attività di cura dei familiari e delle persone anziane". 

Gli uffici regionali sottolineano infine che "le rette giornaliere sono a totale carico dei dipendenti regionali e inoltre che l'eventuale ricovero di un familiare non prevede una presa in carico da parte del sistema pubblico, e pertanto non costituisce un percorso preferenziale, trattandosi di un rapporto totalmente privatistico. Resta inteso quindi che tutti i cittadini toscani (dipendenti regionali e non) che si rivolgono ai servizi territoriali competenti in caso di non autosufficienza, vengono presi in carico e valutati con le stesse modalità e, laddove presente, sono inseriti in un'unica lista di attesa senza alcun canale preferenziale. Infine, la disponibilità di posti prevista è ovviamente limitata ad uno spazio temporale definito con la struttura sanitaria nell'ambito della convenzione stessa e, per quanto riguarda lo sconto sulle tariffe applicate o le eventuali prestazioni aggiuntive incluse nella retta giornaliera, gli stessi sono previsti solamente in via eventuale e non come condizione essenziale per la stipula della convenzione".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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