25, Aprile, 2024

Assegnate le borse di studio del premio “Barbara De Anna”, la cooperante internazionale di Reggello uccisa in Afghanistan

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Nel 2013 Barbara De Anna morì a seguito di un attentato in Afghanistan: da quattro anni la sua memoria è legata anche ad un premio, sostenuto da Toscana Energia e realizzato in collaborazione con la Scuola di Scienze politiche “Alfieri”, l’Associazione Alumni e il Comune di Reggello. Agnese Vitale e Francesco Ceravolo sono i vincitori dell’edizione 2018

Consegnate le due borse di studio del premio “Barbara De Anna” giunto alla quarta edizione. Si tratta di una iniziativa, sostenuta da Toscana Energia e realizzata in collaborazione con la Scuola di Scienza Politiche “Cesare Alfieri”, l’Associazione Alumni “Cesare Alfieri” e il Comune di Reggello, che da quattro anni si ripete in ricordo appunto di Barbara De Anna, funzionario delle Nazioni Unite scomparsa nel 2013 in seguito alle ustioni riportate in un attentato terroristico in Afganistan, dove stava prestando servizio.

Quest’anno le due borse di studio, da 2.000 euro ciascuna, rivolte a progetti di mobilità internazionale di studenti o laureandi iscritti alla Cesare Alfieri (università dove si è laureata Barbara De Anna) sono state assegnate da un’apposita commissione ad Agnese Vitale, studentessa di Londa, per il progetto di ricerca "Il ruolo delle Corti nel diritto internazionale del clima: verso un sistema energetico sostenibile"; e a Francesco Ceravolo di Vibo Valentia, per il progetto "L'Italia in Ghana fra politica ed energia (1960 – 1970)".

"Viene così riconfermato anche quest’anno – commentano gli organizzatori del premio – sia il rapporto di Toscana Energia con l’Università finalizzato a sostenere giovani studenti impegnati ad approfondire studi che riguardano energia e sicurezza energetica, geopolitica e cooperazione internazionale, che l’impegno della società affinché rimanga vivo il ricordo di Barbara De Anna, persona di indubbio valore, che ha dedicato la propria vita al servizio degli altri e al rispetto dei diritti umani". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati