27, Aprile, 2024

Arno, firmato l’Accordo di programma quadro per il finanziamento delle opere mancanti. Ecco il cronoprogramma

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Dovranno terminare entro febbraio 2019 i lavori per le quattro casse di espansione di Figline: la scadenza è dettata dall’Accordo di programma quadro tra Regione Toscana, Ministero dell’ambiente, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Città Metropolitana. Assegnati i fondi

L'annuncio del finanziamento di tutte le casse di espansione era arrivato qualche giorno fa, con la visita a Figline della Commissione Firenze2016. E oggi, nell'anniversario dell'alluvione del 1966, arriva anche la firma ufficiale: il presidente della Regione Enrico Rossi quale commissario di Governo e il Sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella hanno firmato a Roma l'"Accordo di programma quadro" tra Regione Toscana, Ministero dell'ambiente, Presidenza del Consiglio dei Ministri con la struttura #Italiasicura e Città Metropolitana di Firenze per l'assegnazione dei fondi stanziati dalla delibera Cipe 32/2015 e previsti dalla prima parte del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane.

L'importo complessivo del Piano per la Toscana è pari a 106 milioni di euro, di cui 64 milioni assegnati dal Ministero e 42 milioni dalla Regione Toscana che andranno a finanziare opere tempestivamente cantierabili. "Si tratta di un passo avanti importante per la messa in sicurezza di Firenze e la tutela dell'intero territorio toscano – ha commentato il presidente Rossi – grazie anche al decreto "Sblocca Italia", che aiuta le amministrazioni locali a liberarsi da quegli ostacoli che bloccano progetti, cantieri ed investimenti fermi da troppo tempo. L'Accordo è il presupposto per realizzare interventi fondamentali attesi da anni con un'azione amministrativa trasparente e imparziale".

Dieci gli interventi individuati: 5 riguardano l'Arno, e il capitolo maggiore di spesa riguarda proprio il completamento delle casse di espansione di Figline, con 74 milioni di euro. Si tratta dunque dell'impegno più importante dell'accordo per quanto riguarda la mitigazione del rischio idraulico sull'asta dell'Arno. Secondo il cronoprogramma, nel 2016 partiranno le gare per l'affidamento dei lavori dei tre lotti di "Restone" (già progettato), "Prulli " e "Leccio" (per queste due manca ancora la progettazione) mentre è già in fase avanzata il cantiere per la cassa del lotto Pizziconi e si prevede la chiusura nello stesso 2016.

Con il completamento delle casse di Figline la capacità di deflusso dell'Arno, crescerà di 250 metri cubi al secondo, rispetto alla situazione attuale, cioè un 8% in più. La portata in arrivo a Firenze sarà ridotta da 3770 a 3500 mc/s, consentendo un abbassamento medio dei livelli idraulici nel tratto cittadino dagli attuali 80 – 90 cm attuali tra il ponte S. Niccolò e ponte alla Grazie in destra (il punto più critico) di circa 40-50 cm. Questo comporterà anche un rilevante miglioramento della sicurezza degli abitati dell'Alto Valdarno.

"Le quattro casse di espansione possono definirsi come la prima grande fase per la tutela del centro urbano di Firenze, mitigando notevolmente il rischio; l'innalzamento della diga di Levane è il secondo importantissimo passaggio, che potrà eliminare le aree potenzialmente allagabili dal centro di Firenze; infine l'obiettivo finale sarà raggiunto dalla realizzazione di ulteriori casse sull'asta della Sieve nonché con l'innalzamento della diga de "La Penna" in Valdarno". I fondi per il rialzo della Diga di Levane non sono contenuti in questo accordo, ma sono previsti nel 2016. 

Per le Casse di espansione di Figline, l'accordo firmato oggi prevede il termine di tutte le opere (quattro casse in tutto) entro febbraio 2019.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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