La sistemazione di quel versante franoso faceva parte del secondo lotto della Variante alla Sr69. L’Autorità competente ha imposto un monitoraggio post-lavori, e la Provincia lo ha affidato (per un anno) alla Net Engineering, la stessa società che progettò la Variante
Sarà monitorata almeno per un anno, a cadenza trimestrale, la frana di Poggilupi, che è stata oggetto di lavori di consolidamento e messa in sicurezza terminati da pochi mesi. È quel versante franoso situato fra Terranuova e San Giovanni, e che affaccia sopra al nuovo viadotto di Poggilupi: entrambe le opere, messa in sicurezza della frana e nuovo viadotto stradale, sono stati realizzati all'interno della realizzazione della Variante alla Regionale 69.
Si tratta del lotto 2 della Variante, del valore complessivo di circa 10 milioni di euro, terminato a fine 2015, anche se le procedure di collaudo sono ancora in corso. Per la sistemazione della frana il progetto cambiò più volte: alla fine, la soluzione adottata permise di spostare una quantità di terra minore rispetto al primo progetto, grazie alla realizzazione di una paratia a sostegno del fronte di frana e la regimentazione delle acque superficiali.
Sia il Genio Civile che la competente Autorità di Bacino del fiume Arno avevano dato il via libera, prescrivendo però l'obbligo, a carico della Provincia di Arezzo in quanto responsabile per l'intero progetto di Variante, di redigere un monitoraggio geotecnico e strutturale del versante, con aggiornamenti costanti sui dati rilevati, cartografia dei punti di monitoraggio e successiva elaborazione dei dati. Insomma, un piano completo di monitoraggio e controllo, per valutare l'efficacia degli interventi realizzati.
Per redigere il piano e dare il via ai monitoraggi, la Provincia di Arezzo si è rivolta alla NET Engineering spa, la società di Monselice che aveva progettato l'intera Variante alla Sr69, e della quale è stata anche incaricata della direzione dei Lavori. Una volta giudicata congrua l'offerta, è partito l'affidamento: la Net Engineering dovrà redigere il Piano completo e occuparsi del monitoraggio per il primo anno, a cadenza trimestrale, dietro un compenso di 50mila euro, già individuati nelle somme stanziate per imprevisti in corso d'opera nel quadro economico complessivo della Variante alla Sr69.