Il sindaco di Figline Incisa interpella il presidente della Regione Toscana: ““È demoralizzante che due opere così importanti siano percepite dai cittadini quasi come una barzelletta o come un miraggio lontano”
Opere importanti e imprescindibili ma che sono in fase di stallo. Il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai si rivolge al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nella speranza che le infrastrutture del territorio e in particolare la variante in riva destra e il ponte sull'Arno possano vedere la luce.
La variante alla regionale 69, nel tratto di Figline collega la grande opera del Valdarno aretino e fiorentino. È bloccata dal 2013 da quando cioè i proprietari dei terreni lungo via Urbinese fecero ricorso al Tar per inesattezze nelle procedure degli espropri e lo vinsero. Lo scorso mese di agosto la Regione Toscana ha imposto alla Provincia di riavvare gli iter per l'approvazione dell'opera a partire dal progetto.
Sul secondo ponte sull’Arno esiste un progetto preliminare del 2012: doppio arco, luce di calcolo della campata di circa 160 mt, lunghezza totale dell’impalcato di circa 230 mt, larghezza di circa 15 mt e piste laterali 2,50 mt, struttura portante dell’arco in acciaio con profili tubolari circolari saldati.
Tutto però è ancora fermo e per questo Giulia Mugnai si rivolge a Enrico Rossi:
“Abbiamo detto fin dall’inizio che la nostra amministrazione si vuol contraddistinguere per realismo nei confronti dei cittadini, abbiamo scelto di fare uno sforzo in più di chiarezza, senza promesse che annunciano opere faraoniche e che puntualmente vengono disattese. Per queste ragioni, stiamo concentrando il nostro mandato nel tentativo di risolvere i piccoli problemi della quotidianità, senza però scordare che ci sono progetti fondamentali che rimangono strategici per lo sviluppo di questo nuovo Comune e di tutto il Valdarno. Su opere come la variante in riva destra e il secondo ponte sull’Arno dobbiamo e vogliamo coinvolgere con determinazione tutti gli enti che hanno gli strumenti per cantierare gli interventi e, finalmente dopo tanti anni, portarli a termine”.
“È demoralizzante che due opere così importanti siano percepite dai cittadini quasi come una barzelletta o come un miraggio lontano – ha aggiunto la sindaca – Se parliamo del secondo ponte ci prendono per visionari, se invece parliamo della variante allora scattano i confronti con l’operato delle province limitrofe che hanno già portato a termine gli interventi. Ora è davvero arrivato il momento di riprenderci coi fatti la giusta credibilità istituzionale: lo dobbiamo ai nostri cittadini e alle nostre imprese, che meritano più chiarezza e soprattutto di veder realizzati interventi di cui si parla da anni e che solo la Regione adesso può avere la forza di avviare. Per noi questo è un momento cruciale: con la fusione dei Comuni abbiamo iniziato un grande percorso di innovazione istituzionale che ci permetterà di risparmiare e semplificare, ma per rilanciare davvero questo territorio adesso servono investimenti su infrastrutture che riducano le distanze tra le città, creino opportunità di lavoro e di sviluppo”.