La giunta toscana ha effettuato una ricognizione degli interventi sulle strade la cui competenza è stata trasferita alla Regione. C’è anche la variante alla Sr 69: “Intervento prioritario”. Ma l’inizio dei lavori è ancora lontano e il secondo dei cinque lotti non è nemmeno contemplato nella programmazione. Ad occuparsi dell’iter burocratico gli ex funzionari delle province passati in Regione dopo il riordino delle competenze.
Quasi 40milioni di euro di interventi programmati, ormai da molti anni, e nemmeno un cantiere aperto. E’ questa la drammatica situazione della variante alla Sr 69 nel tratto fiorentino. Se la provincia di Arezzo ha quasi ultimato i lavori nel proprio territorio, nel versante fiorentino i lavori non sono mai iniziati. La competenza è adesso passata ufficialmente alla Regione.
La seria preoccupazione è che non partiranno nemmeno in tempi brevi: i progetti sono ancora da completare e in questo lungo arco temporale non è stato appaltato nemmeno un lotto. Senza considerare il fatto che la nuova regionale rischia di rimanere senza un tratto. Manca infatti all’appello il secondo dei cinque lotti che non è né finanziato né progettato.
Nei giorni scorsi la giunta regionale, su proposta dell’assessore Vincenzo Ceccarelli, ha approvato la ricognizione degli interventi sulle strade regionali la cui competenza è stata trasferita all’amministrazione toscana.
La giunta sottolinea come si tratti di “interventi prioritari”, ma tutto è ancora fermo alla progettazione nonostante che ormai da un decennio si susseguano annunci e promesse su questa opera fondamentale per la viabilità valdarnese che versa in condizioni critiche. La variante valdarnese rientra, insieme alla Fi-Pi-Li, nel gruppo di opere “per cui erano già stati perfezionati gli impegni di spesa, ed effettuate le conseguenti liquidazioni, da parte della Regione, su richiesta delle Province, in ordine ai soli costi di progettazione e ai costi delle procedure espropriative”.
“La realizzazione della variante alla SRT 69 sul tratto fiorentino è un intervento prioritario per la Regione Toscana per finalità di fluidificazione e messa in sicurezza della circolazione stradale, tanto più evidenti in quanto sul lato aretino sono già stati completati i lotti di variante” si legge nel documento.
Con la ricognizione, vengono confermati i finanziamenti regionali che in questi anni non sono mai stati utilizzati. Costi che nel frattempo sono anche lievitati a causa dei problemi legati al lotto 5, in quel tratto in cui la variante alla SRT 69 svolge anche la funzione di argine alla cassa di espansione di Figline Valdarno, attualmente commissariata dalla Regione Toscana.
“La città metropolitana – sottolinea il consigliere delegato della città metropolitana, Massimilano Pescini – ha mantenuto la competenza della manutenzione sulle strade regionali, mentre delle nuove opere si occuperà la Regione, alla quale sono stati consegnati tutti gli elaborati progettuali. Ad occuparsi dell’iter saranno circa 70 dipendenti delle ex province trasferiti con il riordino delle competenze, garantendo così la necessaria continuità”.