15, Novembre, 2024

Trasporti e affollamento, il Comitato Pendolari Valdarno: “La Regione porti al 50% anche la capienza dei treni”

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Le richieste del Comitato dei pendolari al neo assessore regionale ai trasporti Baccelli: “Non solo i bus ma anche i treni regionali vengano portati al 50% della capienza, insieme alla riprogrammazione e aumento delle corse nelle ore di punta. Priorità al trasporto ferroviario regionale e alle azioni anti contagio per rendere più sicuri i pendolari”

Mentre la Regione Toscana annuncia nuovi fondi per noleggiare bus aggiuntivi e portare al 50% il limite della capienza sugli autobus, i pendolari dei treni regionali chiedono la stessa attenzione e le stesse limitazioni per quanto riguarda l'affollamento sui convogli, per garantire la sicurezza di chi ci viaggia ogni giorno, per studio o per lavoro. 

"Ci vogliono decisioni urgenti e azioni anti contagio non solo per gli autobus, ma anche nel trasporto ferroviario regionale, per rendere più sicuri i pendolari, sia lavoratori che studenti", sottolinea il portavoce del Comitato pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, rivolgendosi al neo assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli.

"Non solo gli autobus ma anche i treni regionali devono essere portati al 50% della capienza – insiste il portavoce Da Re – e vanno convinti i sindaci, gli enti pubblici e le aziende private per un nuovo e maggiore ricorso allo smart working dei lavoratori, così da ridurre la mobilità e l'uso del trasporto pubblico nelle ore di punta".

Il portavoce del Comitato dei pendolari aggiunge: "È altrettanto importante rivedere con RFI e Trenitalia la programmazione dei treni nelle ore di punta del mattino come del pomeriggio, perchè ci siano più corse di convogli e più puntualità, e nello stesso tempo cercare di acquistare nuovi treni sul mercato, modificando il contratto di servizio con Trenitalia". 

"Occorre agire subito con azioni anti contagio concrete – conclude Da Re – invece di pensare a grandi opere infrastrutturali, come la TAV di Firenze, un'opera che non serve ai pendolari toscani, così come è stato dimostrato più volte". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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