Dopo la notizia del via libera del Ministero dell’ambiente per il trasferimento a Cavriglia delle terre da scavo della Tav, il Movimento 5 Stelle interviene
La commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via-Vas del Ministero ha dato il via libera al trasferimento delle terre da scavo della Tav nell'area ex mineraria di Santa Barbara a Cavriglia con l'elaborazione di un nuovo piano di utilizzo. Il sindaco Leonardo Degl'Innocenti o Sanni ha ribadito la necessità che il materiale sia di qualità e per questo ha istituito nell'area di Bomba un nucleo di valutazione composto da personale di Arpat di Firenze, Arezzo e San Giovanni. Ma il Movimento 5 Stelle interviene: "Ci dispiace per la popolazione e l’ambiente, noi continuiamo a denunciare e invece loro difendono anche le scelte scellerate delle amministrazioni precedenti".
"Le terre inquinate da oli di lubrificazione e tensioattivi saranno stoccate, a Cavriglia, nelle vasche adibite per la purificazione. Qui ci sorgono dei dubbi: perché sia il comune di Figline che quello di Cavriglia e Nodavia hanno dato per scontato la decisione favorevole del Ministero dell’ambiente? Infatti, aldilà delle affermazioni pubbliche degli amministratori, ancor prima di avere i risultati delle analisi e di sentire il parere di tutti gli enti interpellati, essi avevano già ultimato i lavori preliminari per la ricezione delle terre ed anche la progettazione del sottopassaggio del Porcellino”.
"I comuni di Cavriglia e Figline riceverebbero da Nodavia, che da tempo ha pianificato le strutture in località Santa Barbara per la dimora degli 'ex rifiuti speciali' e che secondo la procura è 'un concentrato di illegalità', 21 milioni di euro che guarda caso sono il costo dell’opera di viabilità ad oggi inutile. Infatti la sua efficacia per il centro industriale di Bomba sarà da verificare a medio termine con tante incognite: dunque 21 miloni spesi male?".
"Un'ultima considerazione, non ultima per gravità, è quella che ci viene in mente di conseguenza alla decisione del comune di Cavriglia di mettere a disposizione, a Bomba, degli stabili per Arpat in modo che essa possa 'avere più comodità ed essere più vicina' alle terre della Tav di Firenze da tipizzare. Il conflitto di interessi ci pare palese, perché il controllato, cioè di fatto il comune di Cavriglia che prende i proventi dell’affare, fa dei favori al contgrollore, cioè Arpat".