Il presidente della Regione Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella incontrano i vertici di Ferrovie, di Trenitalia e il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini. Sul tavolo la decisione se continuare oppure no il progetto del tunnel di sei chilometri e della stazione Foster. L’esito dell’incontro riguarda anche il Valdarno che dalle terre da scavo portate a Cavriglia ricaverebbe risorse e opere pubbliche
C'è attesa in Valdarno per l'esito dell'incontro a Roma sulla Tav tra i dirigenti di Ferrovie dello Stato, di Trenitalia, il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, il presidente della regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella. Se scaturisse la decisione di cambiare il progetto, risalente al 1996, e attuare strumenti alternativi al maxi tunnel, in Valdarno si bloccherebbe tutto il piano per la nuova viabilità. Non arriverebbero i 21 milioni e 500mila euro di cui 14.5 milioni destinati al progetto della variante alla strada provinciale delle miniere, quella che collegherà l'area industriale di Bomba alla SR69 bypassando i centri abitati e soprattutto l'incrocio semaforico del Porcellino (600 metri il tracciato, 300 dei quali nella galleria da realizzare al Restone), 5 milioni, invece, a quello per la viabilità a San Giovanni e 900 mila euro al Comune di Figline Incisa. Tutto questo rimarrebbe soltanto sulla carta.
Il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni: "Sarebbe davvero paradossale che, dopo aver fugato tutti i dubbi sulla qualità delle terre da destinare alla nostra area ex mineraria, adesso ci fosse un ripensamento. Questo significherebbe bloccare le risorse e le opere da realizzare".
In attesa di sapere l'esito dell'incontro di Roma, il sindaco di Cavriglia ne ha già uno fissato per martedì 26 luglio a Firenze nella sede della Regione con il presidente Enrico Rossi e i rappresentanti di Enel e Ferrovie.