Dopo il sequestro da parte del corpo forestale dello stato, non convalidato dalla Procura della Repubblica di Firenze, i nove cavalli adesso sono in un centro ippico della zona. L’associazione IHP che finora si è occupata degli animali, mettendoli in sicurezza e dando loro da mangiare, interviene
Si è rivolta alla Asl e al Ministero della Salute per avere chiarimenti l'associazione IHP, Italian Horse Protection. La vicenda dei nove cavalli di Rignano, dunque, non sembra ancora finita.
Gli animali denutriti e assetati erano stati sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato lo scorso 24 ottobre. A prendersi cura di loro sono stati i volontari dell'IHP e della Vab nonostante che la Procura della Repubblica di Firenze non avesse, successivamente, convalidato il sequestro. Pochi giorni fa in accordo con i proprietari e sulla scia di una relazione del servizio veterinario dell'azienda sanitaria fiorentina secondo la quale "lo stato di nutrizione degli stessi è risultato migliore rispetto a quanto verificato nei precedenti controlli" i cavalli sono stati portati in un centro ippico.
La Italian Horse Protection che fino a questo momento si è presa cura degli animali interviene:
"Sorpresi da questa improvvisa novità – della quale non eravamo stati informati nonostante la nostra costante presenza fin dal 26 ottobre e nonostante i tanti appelli verbali e scritti in cui chiedevamo invano l’intervento delle Autorità – abbiamo scritto all’Asl e al Ministero della Salute per i dovuti chiarimenti sulle motivazioni e sui presupposti che hanno portato al trasferimento".
"L’intento è di accertarci che tutte le operazioni si siano svolte in modo coerente con la tutela degli animali nel rispetto della normativa, nonché di capire come mai questa decisione sia stata possibile solo il 24 novembre e non prima. Pubblicheremo i relativi aggiornamenti non appena riceveremo le risposte alle nostre lettere. Nel frattempo ci preme far notare che, come dichiara il Comune di Rignano in una nota, L’Asl avrebbe verbalizzato il 24 novembre il 'buono stato di nutrizione ad eccezione di un soggetto'. Non si dice, però, che questo sarebbe derivante non tanto dall’agire dei detentori, ma dall’attività spontanea di IHP protratta per un mese".