Si è trasferita a Mainz cinque anni fa. Originaria di Pian di Scò lavora nel settore di amministrazione e finanza: “Le differenze con l’Italia sono numerose. La società qui è molto più individualista ma numerosi sono i pregi della vita tedesca”.
Dal Valdarno alla valle del Reno, da Pian di Scò al cuore della produttività teutonica, il passo può essere breve. Silvia Benigni cinque anni fa è arrivata a Mainz. “Sono nata e cresciuta in Valdarno – racconta – Dopo le superiori ho iniziato subito a lavorare e poi, grazie alla società tedesca per la quale sono dipendente mi sono trasferita a Mainz. Ho deciso di partire per le maggiori opportunità che la Germania può offrire ai giovani e poi volevo affrontare un’esperienza nuova. I primi periodi non sono stati certamente facili”.
A pochi chilometri di distanza dalla capitale economica europea Francoforte, sorge questa città solare – per gli standard tedeschi – che assicura un elevato tenore di vita ai suoi abitanti: sorge nel cuore dell’Europa dove il Meno, con un cambio consonantico, confluisce nel Reno. Questa particolare collocazione geografica ha donato alla città caratteristiche uniche sia per lo sviluppo economico che per quello urbanistico.
Terra di vini più che discreti, grazie anche ad un clima non eccessivamente rigido, le differenze con il Valdarno sono enormi: “Ambientarsi non è stato facile soprattutto per la lontananza dalle persone più care e per la barriera linguistica, ma la situazione dell'Italia e le opportunità che avrei trovato qui sono state un buon incentivo a partire e ad ambientarmi”.
Silvia, che in Germania lavora nel dipartimento amministrazione e finanza di una nota multinazionale, guarda positivamente a questa esperienza: “Ho lasciato la vita di paese e le amicizie di una vita ma dopo i primi tempi adesso sono riuscita ad adattarmi bene, nonostante le difficoltà non manchino. Anche perché noi italiani siamo numerosi e abbiamo creato un bel gruppo”.
Anche i ritmi e l’organizzazione lavorativa sono diverse: “I rapporti di lavoro sono meno formali e verticali, inoltre sei continuamente incentivata e sostenuta nella carriera. Nel complesso le persone hanno molto più tempo da dedicare ai propri interessi e alla famiglia: quella tedesca è una società più individualista e che incentiva le persone ad essere autonome fin da giovani”.
La principale differenza tra le condizioni di vita italiane e tedesche la individua proprio nella situazione della sua generazione: “A Mainz la maggioranza dei trentenni ha già una famiglia con i figli e un lavoro stabile”. Non pensa di tornare in Italia in tempi brevi: Mi trovo bene e non penso di poter avere simili possibilità in Toscana”.
Città con ampie piste ciclabili e un bel percorso che costeggia il Reno, il centro si anima per il carnevale e per i mercatini di Natale. Anche a Magonza, dopo i recenti attentati terroristici, le misure di sicurezza sono state incrementate.
"Nel complesso il costo della vita è minore che in Italia. Ma è doveroso sfatare un mito – conclude Silvia – anche qui i treni sono in ritardo. Con maggior frequenza quelli ad alta velocità”.