Intervento di Silvia Noferi, consigliera della Regione Toscana del Movimento 5 Stelle
“Le cronache di questi giorni sembrano aver soltanto sollevato il coperchio del pentolone dove ribolle il minestrone degli interessi illeciti che gravitano intorno ai rifiuti in Toscana. Più si entra nel dettaglio degli atti autorizzativi più ci si rende conto che le cose non tornano e pare alquanto strano che alcune discariche invece di ottenere la chiusura ottengano al contrario deroghe e ampliamenti.”, a parlare è la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Silvia Noferi che, poi, incentro il proprio intervento sulla discarica di Podere Rota e la richiesta di ampliamento.
“Per questo oggi, dopo aver letto le poderose relazioni della sezione Arpat di Arezzo del 24/09/2020 e del 02/03/2021 relativamente alla discarica di Podere Rota a Terranova Bracciolini, ho scritto un’interrogazione alla Giunta per sapere come mai l’Assessore all’Ambiente Monia Monni in data 19 aprile 2021, in una intervista video rilasciata a ValdarnoPost.it, ha dichiarato di non avere le prove che la discarica sia la fonte dell’inquinamento della falda sia superficiale che profonda. Dalla lettura delle relazioni Arpat l’Assessore o chi per lei, avrebbe dovuto trarre soprattutto la preoccupazione di mettere in sicurezza il territorio e la popolazione, richiedendo non solo la bonifica al gestore ma anche fermando immediatamente l’iter autorizzativo dell’ampliamento".
"Dalle dichiarazioni di Monni più che argomentazioni valide, par di intravedere il solito scaricabarile delle competenze: 'a Regione Toscana non gestisce lo smaltimento dei rifiuti speciali che sono a libero mercato' ma l’autorizzazione all’ampliamento è stato rilasciato dalla Regione, il cosiddetto PAUR, Provvedimento Unico Autorizzatorio Regionale e la cosa non può lasciare dubbi né tentennamenti. La cosa che invece pare dubbiosa è chi fra Regione e Provincia sia competente per emettere la diffida con ordinanza al gestore per obbligarlo alle bonifiche e nonostante le sollecitazioni ufficiali di Arpat e del Sindaco di San Giovanni Valdarno, ad oggi tutto tace, come nulla fosse".
La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle conclude: "In attesa della risposta dell’Assessore le prove fin qui raccolte a noi sembrano sufficienti a far venire seri dubbi su come l’Assessorato e la Direzione Ambiente lavorino sui dossier scottanti in tema di rifiuti, specialmente nella zona del Valdarno che ha visto recentemente strani incendi e strani collegamenti con la criminalità organizzata".
"Venerdì prossimo ci sarà l’ultima udienza dell’inchiesta pubblica – aggiunge Tommaso Pierazzi consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle di San Giovanni Valdarno – alla luce delle ulteriori criticità evidenziate da Arpat Toscana, diventa inevitabile bloccare il procedimento di ampliamento.”