Si chiude la vertenza: sono previsti incentivi all’esodo e ai pensionabili, c’è la Cassa integrazione per cessazione per un anno, che scatterà dal 1 gennaio. E si sono discussi anche i termini delle ipotesi di reindustrializzazione. Oggi l’assemblea in fabbrica per il voto dei lavoratori. L’azienda: “Siamo soddisfatti”
È arrivato a notte fonda l'accordo nella complessa trattativa della vertenza Bekaert di Figline. Un accordo che ferma tutti i 318 licenziamenti, prolunga l'attività fino al 31 dicembre e prevede poi la Cassa integrazione, appena reintrodotta dal Governo, oltre ad una serie di altre misure, dettagliate punto per punto nella lunga notte di trattative.
L'accordo diventerà operativo se sarà approvato dalla maggioranza dei lavoratori, nel referendum vincolante che si svolgerà nelle prossime ore: alle 18 di oggi l'assemblea in fabbrica nella quale i sindacati, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, con la Rsu, spiegheranno l'intero accordo ai 318 dipendenti.
Fra i dettagli emersi (anticipati in una video dichiarazione del segretario Fiom Daniele Calosi) ci sono incentivi all'esodo ma anche ai pensionabili; la Cassa integrazione per cessazione a zero ore partirà invece, per chi rimarrà, dal 1 gennaio 2019 e durerà 12 mesi. Previsti anche forme incentivanti per la reindustrializzazione: ci sono 'sconti' pari a 40mila euro a lavoratore, per chi intende acquistare il sito e assumere. Le verifiche sul piano saranno trimestrali.
Soddisfazione per l'accordo è stata espressa dall'azienda: "Siamo soddisfatti che l’impegno congiunto di Azienda, Sindacato e Istituzioni abbia permesso di individuare una soluzione condivisa” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Bekaert Italia, Roberto Secchi. In una nota, Bekaert sottolinea quali sono gli elementi concordati: "Promuovere la reindustrializzazione del sito dando seguito al percorso, già avviato insieme all’Advisor specializzato incaricato dalla Società, di ricerca e selezione di uno o più soggetti aziendali, a livello sia nazionale che internazionale, che possano subentrare a condizioni incentivate negli impianti dismessi con un piano industriale solido, tempistiche accettabili e assorbendo il personale o parte di esso".
"Il Governo si è inoltre impegnato a fornire assistenza coinvolgendo partner istituzionali per sostenere il progetto dell’eventuale Investitore e per promuovere sinergie con le altre istituzioni coinvolte, in modo da rendere disponibili tutti gli strumenti e gli incentivi possibili per la reindustrializzazione del sito e il ricollocamento del personale". Concordato anche di "favorire il ricollocamento attivo dei lavoratori attraverso un Programma di Continuità Occupazionale che prevede la ricerca da parte dell’Advisor aziendale, col supporto delle Istituzioni e Confindustria regionali, nel territorio di Figline o limitrofo, di aziende interessate ad assumere a condizioni incentivate, con l’individuazione di percorsi di riqualificazione professionale in linea con le esigenze specifiche del territorio".
E ancora: "Di favorire il ricollocamento presso altre società del Gruppo Bekaert, in Italia e all’estero; di mantenere in funzione il sito e proseguire le attività fino al mese di dicembre 2018; l’avvio delle procedure per l’attivazione dei nuovi ammortizzatori sociali per cessazione per la durata di dodici mesi, con sospensione dell’attività lavorativa a zero ore, a decorrere dal primo gennaio 2019. L’Azienda garantisce inoltre misure di incentivazione all’esodo per coloro che sceglieranno l’esodo volontario".
Giuliano Poggialini, delegato UILM della RSU: "Abbiamo firmato l’ipotesi di accordo che verrà sottoposto al giudizio dei lavoratori. Dal 22 Giugno, data dell’inizio della procedura di licenziamento, ad oggi abbiamo fatto un miracolo sindacale garantendo a tutti e 318 lavoratori la cassa integrazione e un piano sociale che, in presenza dell’ammortizzatore sociale, non è stato facile contrattare. Ora il nostro futuro dipenderà dalla reindustrializzazione dello stabilimento che ad oggi non è per niente scontata e dovremo continuare a lavorare e vigilare per la salvaguardia e il futuro di tutti e 318 lavoratori. "