Sulla questione Serristori intervengono di nuovo Domenico Mangiola, Valentina Fontanelli, Lorenzo Sgherri, delegati RSU COBAS P.I. USL Toscana Centro, ed Andrea Calò, Esecutivo Nazionale COBAS P.I.
“Le recenti dichiarazioni rassicuranti del Direttore Sanitario di presidio sul rafforzamento del percorso chirurgico, frutto di una durissima rivendicazione condotta dai COBAS negli anni, sono uno squallido tentativo di depistare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle reali e sistematiche inadempienze che la Direzione Generale e alcuni capi Dipartimento, vedi quello Medico e dell’Emergenza Urgenza, stanno perpetuando ai danni dell’ospedale”.
“Nessuna traccia di riapertura del Pronto Soccorso, né della riapertura del reparto di medicina A per il quale risultano esserci delle grosse resistenze da parte dell’abbondante personale medico delle medicine OSMA a rendersi disponibili a prestare servizio presso il presidio ospedaliero Serristori No Covid per riaprire la medicina A come promesso. Tanto è vero che il Dr Landini Capo Dipartimento sembra, ignorando l’attuale situazione pandemica e il disagio dei pazienti e cittadini del Valdarno Fiorentino, disposto ad avallare questa ostilità preferendo aprire un ulteriore reparto di medicina all’OSMA, la cui conseguenza comporterebbe il trasferimento forzato di infermieri dal presidio Serristori a Ponte a Niccheri”
“Non si è ancora sopita la protesta sociale, ignorata dal Capo Dipartimento Emergenza Urgenza Dr Magazzini, sul progetto di PPS (punto di primo soccorso aperto H12) per il quale si utilizza in modo improprio il 118 e il suo personale distogliendolo dalla funzione principale di emergenza territoriale in un’area vasta e articolata come è il Valdarno Fiorentino e della quale se ne strafregano Mugnai, Giunti, Lorenzini. Sempre i tre Sindaci, si sono accorti che l’ortopedia non fa più interventi in sala operatoria? Che la Pediatria è aperta oramai solo 3 giorni su 6? Che l’Odontoiatria è sempre chiusa? Che il Laboratorio Analisi è in fase di chiusura e la sua strumentazione è oggetto di mire predatorie di altri ospedali? Che la Cardiologia lavora al minimo delle sue potenzialità? Che non esiste un ambulatorio di Geriatria in un area territoriale con un forte agglomerato di popolazione anziana?? Che è stato chiuso un ambulatorio ortottista? Che la sub intensiva non esiste più?? Che non esiste più la guardia medica notturna in tutto il territorio del Valdarno Fiorentino?”
I Cobas concludono: “Lo sanno i tre Sindaci del Valdarno Fiorentino che è di questi giorni in atto una triplice protesta del Calcit che chiede formalmente alla USL Toscana Centro di restituire un ecografo donato dall’Associazione al Serristori e portato di soppiatto all’Osma? Di porre fine al trasferimento coatto di personale sanitario dal Serristori all’Osma quale garanzia di una corretta presa in carico di pazienti con patologia tumorale e per pazienti che per altri motivi di salute devono ricorrere alle cure sanitarie ospedaliere. E’ questo il rilancio dell’ospedale Serristori di cui parlava la direzione sanitaria del presidio? Come COBAS P.I. USL Toscana Centro prepariamo una nuova mobilitazione”.