07, Ottobre, 2024

Serristori, Cobas: “L’ospedale ancora Covid con attività specialistiche ridotte al minimo”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Intervengono Domenico Mangiola coordinatore Cobas P.I. USL Toscana centro e Andrea Calò coordinamento Cobas P.I. sanità Regione Toscana

Anche l'ultimo giorno dell'anno Domenico Mangiola coordinatore Cobas P.I. USL Toscana centro e Andrea Calò coordinamento Cobas P.I. sanità Regione Toscana tornano sulla questione Serristori, ancora ospedale Covid. "540 pazienti in attesa di un intervento chirurgico – sottolineano – 240 cittadini in attesa di interevnti di oculistica mentre centinaia e centinaia sono le domande inevase di appuntamenti presso le specialisticheambulatoriali".

I Cobas continuano: "Mentre gran parte dei presidi ospedalieri della USL Toscana Centro, a suo tempo trasformati in presidi totalmente Covid per fronteggiare la nuova ondata pandemica, sono tornati per una parte di loro nella piena funzionalità con la chiusura completa dei posti letto Covid, vedi l’Ospedale del Mugello e l’Ospedale Palagi,  o con la riduzione dei posti letto in altri presidi ospedalieri quali l’Annunziata, Torregalli, Pistoia, Empoli, Pescia e Fucecchio, l’ospedale Serristori continua a rimanere l’unico presidio completamente Covid dedicato, con reparti riaperti per assistere pazienti Covid  provenienti proprio dalle zone sopra elencate".

"Scandalosa è la vicenda del recente focolaio di Coronavirus nella Rsa San Francesco di Scarperia  in Mugello, dove sono risultati positivi 24 operatori e 77 ospiti  su un totale di circa 120 presenti, dei quali i più gravi sono stati trasferiti per ricovero,  non dell’ospedale di riferimento ma al Serristori. Perchè portarli a oltre 57 chilometri dal proprio ospedale? E perchè non utilizzare il Centro Covid Pegaso, fortemente voluto dalla Regione Toscana a Prato, una struttura sanitaria già da loro individuata e finanziata con 5 milioni di euro, già in funzione e la  quale in piena attività avrà più di 500 posti letto sui 190 attualmente disponibili?E che cosa continuare a dire delle assegnazioni di pazienti chirurgici e ortopedici nelle strutture private convenzionate? Quali Casa di Cura e RSA Frate Sole e Casa di Cura Valdisieve Hospital, ambedue strutture Covid per le quali vengono dissipate ingenti risorse pubbliche".

"Quante trame continuano ad essere ordite ai danni del Serristori da parte del Direttore Generale della USL Toscana Centro? Il quale, infastidito dalle proteste sindacali Cobas e dei cittadini, per giustificare l’ossessivo smantellamento dell’ospedale in corso, ha raccontato ai Sindaci del Valdarno Fiorentino la “novella” che il presidio valdarnese rimane Covid, caso unico nella USL, per fronteggiare la “probabile terza ondata pandemica e per gli eventuali picchi influenzali”. C’è da domandarsi come mai i nostri Sindaci del Valdarno Fiorentino continuano a credere alla fuffa di questo Direttore Generale, mentre fioccano drammatici i dati epidemiologici dei disservizi subiti dai cittadini e da intere famiglie del Valdarno Fiorentino a causa della sua gestione,  per trovare delle risposte ai bisogni di salute tra un presidio all’altro dell’area USL Toscana Centro: 540 pazienti in attesa di un intervento chirurgico, 240 cittadini in attesa di interventi di oculistica, mentre centinaia e centinaia sono le domande inevase presso le specialistiche ambulatoriali".

 

"Mugnai, Giunti e Lorenzini e i nuovi eletti consiglieri regionali del collegio valdarnese non sono preoccupati per quanto accade? Ma i nostri Sindaci sono stati informati correttamente, sempre dal DG Morello, che il responsabile del Pronto Soccorso del Serristori, ancora chiuso, si è dimesso ed ha preferito rientrare a lavorare al PS dell’A.O Careggi? Sono stati informati che il Responsabile Medico degli Anestesisti del Serristori è stato trasferito alla Struttura Ospedaliera Complessa anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Pescia a Pistoia? Non sarà mica un “premio” per il contributo dato alla chiusura della sub intensiva dell’ospedale Serristori? E che dire degli oltre 50 infermieri del Serristori che nell’anno in corso sono stati trasferiti forzatamente all’ospedale dell’Annunziata e dove una parte di loro, in barba ai diritti e alle professionalità acquisite, sono ancora ostaggio lì di una direzione infermieristica scandalosa?".

I Cobas P.I. concludono chiedendo che: "l’ospedale Serristori non continui ad essere l’unico ricettacolo per i pazienti COVID della USLToscana Centro, che riprenda nell’immediato le sue attività in sicurezza, il rientro nella sede di assegnazione degli infermieri obbligati al trasferimento, il rispetto degli impegni istituzionali assunti il 2 settembre 2020 dal Direttore Generale USL Toscana Centro con i primi cittadini del Valdarno Fiorentino a cui chiediamo di rompere questo assordante silenzio  istituzionale a difesa della sanità pubblica".          

 

 

 

Articoli correlati