Il Ministero dei Beni Culturali risponde all’interrogazione presentata dall’onorevole Becattini sul Castello di Sammezzano. Ma conferma le preoccupazioni per il futuro: “Il proprietario non è obbligato ad assicurare l’apertura al pubblico”. Inoltre il Ministero ha sottolineato l’impossibilità ad acquisire il Castello.
Fumata nera dal Governo per il futuro del Castello di Sammezzano. Il Ministero dei Beni Culturali ha risposto all'interrogazione presentata dal deputato del Pd, Lorenzo Becattini.
L'asta per il Castello è andata deserta per due volte e se ne riparlerà a febbraio, mentre è partita una mobilitazione nazionale per questo bene unico e dal valore inestimabile. Con l'interrogazione il deputato del Partito Democratico chiedeva un interessamento del Ministero, soprattutto per garantire le visite anche alla luce del possibile cambio di proprietà. Purtroppo il Governo ha sottolineato l'impossibilità ad acquisire l'immobile e soprattutto a garantirne la pubblica fruizione.
"In merito alla risposta fornita dal Governo questa mattina in commissione cultura alla Camera dei Deputati, riguardo al Castello di Sammezzano, mi sono dichiarato parzialmente soddisfatto" premette Becattini che prosegue: "Ho ringraziato per la tempestività del riscontro sul mio atto e per la ricostruzione del quadro normativo che assoggetta il bene a un regime di vincoli fin dal 1909 e, in ultimo, con il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Ho ricordato che si tratta di una realtà pressoché unica, in ragione del gran numero di visitatori venuti da tutta Europa, dell'interesse mostrato dal mondo del cinema e della moda e anche perché periodicamente i maggiori quotidiani nazionali dedicano ampio spazio al Castello e alla sua storia".
"Ho fatto presente – spiega il deputato valdarnese – che questo interesse si deve molto a un processo nato dal basso, da cittadini che con forte senso civico e amore per i beni culturali hanno ricreato attenzione su Sammezzano e sul marchese Panciatichi. Ho ringraziato gli uffici periferici del Ministero per il prezioso lavoro fin qui fatto".
Purtroppo le preoccupazioni per il futuro del Castello sono fondate: "Per quanto riguarda la pubblica fruizione il Castello, benché vincolato, è di proprietà privata e, come è agevole comprendere, il proprietario non è obbligato ad assicurarne la visita" ha precisato il Ministero ribadendo anche l'impossibilità di acquisirlo.
"Avrei gradito, pur nel rispetto dei ruoli e delle titolarità che a ciascuno competono, una precisazione più netta riguardo alle iniziative da concordare con le istituzioni locali, Comune di Reggello e Regione Toscana, e in primis con chi potrà acquisire il bene, per mantenere con apposite regole quella fruibilità pubblica che è stata la base per la riscoperta del Castello e del suo parco" conclude con una nota di delusione Becattini.