Difficile giudicare se la sospensione dell’asta sia una notizia positiva o negativa. Il Comitato Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona e l’associazione Save Sammezzano affidano a facebook alcune brevi righe, in cui rimandano il giudizio sulla situazione al momento in cui ci saranno maggiori informazioni
Ha spiazzato tutti, la notizia pubblicata ieri in esclusiva da Valdarnopost della sospensione della vendita del Castello di Sammezzano. Inattesa e dai contorni ancora difficili da comprendere, quella sospensione lascia aperti molti interrogativi. Sembra infatti che alla base di quella richiesta ci sia un interessamento da parte di alcune società all'acquisizione di crediti oggi in capo alle banche che avevano chiesto l'avvio della procedura fallimentare, e che aveva portato appunto alla vendita all'asta della tenuta.
Il Comitato Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, che negli ultimi anni ha operato perché in alcune, purtroppo rare, occasioni il Castello fosse visitabile al pubblico, affida a facebook una breve nota. "Non siamo in grado di esprimere una valutazione sulla decisione di sospendere l'asta. Non abbiamo altri elementi oltre quelli riportati dalla notizia. In particolare non sappiamo quanto lunga sia e le motivazioni della sospensione".
E anche la neonata associazione Save Sammezzano mantiene la stessa linea, pubblicando anch'essa una nota sul proprio profilo: "Dopo esserci informati presso le sedi opportune, confermiamo le indiscrezioni di stampa che danno per sospesa la vendita all'asta di Sammezzano, la quale si sarebbe dovuta tenere il prossimo 24 maggio.
Finché non si saprà ciò che tale avvenimento comporta ai fini della tutela di Sammezzano, come Save Sammezzano non accogliamo tale notizia né in modo positivo né in modo negativo. Da parte nostra e con a fianco la Giunta Regionale Toscana che con una mozione ha sposato la nostra battaglia, continueremo a promuovere interventi ed azioni finalizzate a valorizzare e far conoscere il complesso di Sammezzano".
