La prima cittadina di Pergine, in quanto responsabile del progetto “Ludopatie e Bullismo” per Anci Toscana, ha scritto ai responsabili delle tre zone sanitarie dopo che il Tar Toscana ha sospeso l’ordinanza sui limiti orari al gioco firmata dal sindaco di Grosseto
Il sindaco di Pergine Simona Neri, in quanto responsabile del progetto “Ludopatie e Bullismo” per Anci Toscana, ha scritto ai presidenti delle Conferenze dei sindaci delle tre nuove zone sanitarie toscane Sud-Est, Nord-ovest e Centro per illustrare la propria posizione dopo che il Tar Toscana, nei giorni scorsi, ha sospeso l'ordinanza sui limiti orari al gioco firmata dal sindaco di Grosseto.
"Il Giudice sostiene che questa richiesta non risulti essere fondata su dati statistici relativi all’effettiva presenza nel territorio del fenomeno della ludopatia, ma solo su generiche considerazioni relative all’impatto economico e sociale del fenomeno e alla percezione della possibile dannosità del gioco da parte di una fascia della popolazione", spiega Neri, sottolineando che la pronuncia implica anche il pagamento di una multa da parte dell'amministrazione.
"In Anci Toscana spesso i sindaci mi chiedono un supporto per la stesura di ordinanze per la limitazione degli orari di apertura delle sale Slot" – prosegue la prima cittadina di Pergine – "Un argomento che affronto sempre con grande cautela visti i precedenti contesti legali che si sono sviluppati sulle varie Regioni: le Ordinanze sindacali sono infatti sempre più spesso sospese, impugnate e bocciate, salvo rarissimi casi".
"Mi farò portavoce di questo problema in sede di Osservatorio Regionale, nel frattempo ho scritto ai tre Presidenti e ho intenzione di concludere la stesura del Regolamento Comunale in Anci Toscana, per poi condividerlo con gli Enti Locali dell'intera Regione"
Nella lettera, Simona Neri sottolinea la necessità di un coordinamento per ottenere un'approfondita documentazione sulla ludopatia, con dati aggiornati al 2016: "Ritengo che la tendenza degli ultimi anni, in netto aumento e ben documentabile, del dato relativo agli utenti (giocatori patologici) in carico ai Ser.D. Toscana non sia affatto da sottovalutare, né ci sia da sottostimare gli effetti e le ricadute sociali del fenomeno".
"Ritengo pertanto che sarebbe necessario un coordinamento sulle tre nuove zone sanitarie della Regione Toscana per produrre un'approfondita documentazione che rappresenti dati aggiornati fino all’anno 2016 e relativi alle utenze G.A.P., ma anche una verosimile stima della presenza di giocatori problematici nel nostro territorio" – prosegue la missiva di Neri – "Ritengo che questo risulterebbe uno strumento tecnico fondamentale a sostegno delle iniziative delle Amministrazioni Locali e delle possibili azioni, conformi alla L.R. 57/2013, che esse possono mettere in atto per contrastare il fenomeno della dipendenza da gioco".