19, Aprile, 2024

Il comune condannato in sede civile ricorre in appello e chiede un risarcimento al progettista e direttore dei lavori

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Citato in giudizio da Impresa C.F.C Costruzioni e dall’Ati di cui era capogruppo per il primo lotto dei lavori alle ex scuole il comune di Figline Incisa è stato condannato dal Tribunale di Firenze. Adesso ha deciso il ricorso in appello. Rischia di sborsare oltre 659.000 euro. Avanzata la richiesta di risarcimento danni al progettista e direttore dei lavori

Vicenda ex scuole Lambruschini: il comune di Figline Incisa, condannato dal Tribunale di Firenze, terza sezione civile, il 6 ottobre 2014 al pagamento di 659.266,13 euro, oltre alla rivalutazione e alle spese processuali, all'impresa esecutrice dei lavori per il primo lotto delle opere decide di ricorrere in appello. A citare in giudizio nel 2011 l'ex comune di Figline è stata Impresa C.F.C Costruzioni in proprio e nella qualità di mandataria dell'Ati costituita con la società Impresa Fb Nocerina srl. Ma non basta. L'amministrazione comunale ha dato incarico al legale di presentare al Tribunale richiesta di risarcimento danni a carico del progettista e direttore dei lavori.

I fatti

Nel luglio 2010, dopo il primo sequestro del cantiere, il comune di Figline viene citato in giudizio davanti al Tribunale di Firenze. Nella determina del mese di ottobre 2011 si precisa che C.F.C Costruzioni in proprio e in quanto mandataria dell'Ati con la Fb Nocerina srl “chiede il riconoscimento delle maggiori somme iscritte a riserva”, ovverosia circa un milione e mezzo di euro. Nel corso delle udienze il Tribunale di Firenze dette incarico al consulente tecnico d'ufficio di accertare “l'ammissibilità tecnica, la fondatezza e la congruità delle riserve iscritte in relazione ai lavori oggetti di causa”. L'amministrazione comunale di Figline, dal canto suo, affidò la consulenza tecnica di parte all'ingegnere Giovanni Cardinale che per la giunta Nocentini aveva già ricevuto l'incarico di verificare le difformità tra la progettazione esecutiva e le opere realizzate proprio del primo lotto dei lavori.

La decisione del comune

Nel 2012 l'amministrazione comunale di Figline decide di revocare l'appalto con la C.F.C e l'Ati della quale era capogruppo. Con la delibera del 12 marzo viene decisa “la risoluzione per i gravi inadempimenti alle obbligazioni contrattuali da parte dell’Appaltatore e per le gravi irregolarità denunciate, del contratto d’appalto rep. n. 7580 del 03 luglio 2008, stipulato con Impresa C.F.C. Costruzioni s.r.l. e Impresa F.B. Nocerina s.r.l., relativo all'appalto per lavori di ristrutturazione, finalizzati al recupero, alla riqualificazione e valorizzazione funzionale dell’edificio delle ex scuole Lambruschini, da destinare a nuova sede della Biblioteca Comunale, a sede dell’Archivio Comunale post-unitario, a spazio museale per la raccolta di oggetti dell’antica Spezieria dello Spedale Serristori, nonché ad aule didattiche e sala di conferenze”.

In particolare l'amministrazione comunale contesta all'impresa l'inadempienza “agli obblighi contrattuali eseguendo i lavori in difformità dal progetto e dalle regole dell’arte”, tra l'altro cause del secondo sequestro delle ex scuole Lambruschini. Nello specifico si evidenziano: “danni causati dall’esecuzione dei pali di fondazione ampliamento “D”; errata realizzazione della sagoma ampliamento “B” e corte interna; incorretta realizzazione del fissaggio del rivestimento lapideo; difforme realizzazione della struttura in c.a. dell’ampliamento “D”; altri vizi e difformità nelle lavorazioni verificati in occasione di sopralluoghi per l’ultimazione parziale, in particolare per quanto concerne le comunicazioni della D.O. architettonica e impiantistica; mancata trasmissione delle fatture quietanziate dei subappaltatori; mancati pagamenti di dipendenti dell’Impresa”. Non solo. Il comune affermava anche che “nel mese di maggio 2011 la Banca Popolare di Novara, Filiale 5 di Napoli, trasmetteva un certificato di pagamento (Certificato di Pagamento n. 8) consegnatole dall’Appaltatore, palesemente falso e non emesso da questo R.U.P. e l’Impresa, in violazione dei principi di correttezza e buona fede, non forniva spiegazioni in merito”.

Il Tribunale di Firenze il 6 ottobre 2014 ha condannato, dunque, il comune di Figline che adesso, con una determina del 27 marzo scorso ha deciso di ricorrere in appello e ha conferito l'incarico all'avvocato Domenico Iaria, dello studio legale Lessona di Firenze, secondo il quale “la sentenza del Tribunale di Firenze in parola, che ha concluso il giudizio di primo grado, non è passata in giudicato e potrebbe essere appellata dal Comune (il termine scadrà il 6 aprile prossimo). La stessa si presta a critiche in punto di diritto, le maggiori delle quali attengono alla riserva di importo economico più consistente; l’eventuale appello di una sentenza che si basa, come quella in esame, essenzialmente su profili di tipo tecnico, presenta probabilità di accoglimento di circa al 50%”.

Risarcimento danni

Nella vicenda adesso si inserisce anche il progettista e direttore dei lavori delle ex Lambuschini: il comune, infatti, ha dato incarico al legale di citare in giudizio l'ingegnere Gabriele Benedetti per un risarcimento dei danni perchè:

"le motivazioni addotte dal CTU e recepite almeno parzialmente dal Giudice con la sentenza n. 9004/2010 per condannare il Comune a quanto sopra elencato, attengono – in parte – a responsabilità del progettista e direttore lavori strutturale Ing. Gabriele Benedetti, già più volte contestate da parte del Comune  con note (conservate in atti) a firma del RUP e del Direttore dei lavori".

Per le ex scuole Lambruschini, dunque, continua l'iter giudiziario anche in ambito civile.

 

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