Il gruppo #ValdarnoNoSlot diffonde i nuovi dati ufficiali sul gioco d’azzardo in Valdarno, relativi all’intero 2015. Il fondovalle la fa da padrone, con Montevarchi, Figline e Incisa, e San Giovanni che viaggiano sui 30 milioni di euro ciascuno. Le cifre più consistenti finiscono ancora nelle slot machines e sale gioco, seguono i ‘gratta e vinci’
Centoquarantadue milioni di euro: è questo il totale speso in Valdarno nel 2015 (vedi tabella più sotto) nel gioco d'azzardo. Soldi buttati dai valdarnesi in slot machines, videolottery, gratta e vinci, lotto e superenalotto, lotterie istantanee. I dati sono quelli più recenti, raccolti e pubblicati dal gruppo #ValdarnoNoSlot che si sta muovendo da alcuni mesi per contrastare proprio il diffondersi del gioco d'azzardo.
Il dato che emerge, guardando alla classificazione per comune, è che le somme più consistenti venogno spese nei tre maggiori comuni di fondovalle: Montevarchi, San Giovanni e Figline e Incisa. Non è solo una questione demografica, ma anche di concentrazione dei locali dotati di slot, sale scommesse, bar e tabacchi, ricevitorie, sale gioco: la maggior parte si trovano proprio in questi tre comuni.
Dal punto di vista della differenziazione per tipologia di gioco, invece, è chiaro come a portarsi via la fetta più grande dei soldi buttati dai valdarnesi nel gioco d'azzardo siano proprio le slot machine e le videolottery. Quelle 'macchinette' la cui diffusione è capillare sul territorio, e che si ingoiano in tutto oltre 83milioni di euro, più della metà delle somme giocate (i dettagli nella tabella sotto). Segue la quota dedicata alle lottere istantanee, meglio note come 'gratta e vinci', che si prendono poco meno di 20 milioni di euro.
Un fenomeno così consistente non può e non deve essere ignorato. Il Valdarno ha iniziato ad aprire gli occhi anche grazie all'iniziativa istituzionale promossa dal gruppo #ValdarnoNoSlot, che ha portato all'approvazione di una mozione contro la diffusione del gioco d'azzardo in quasi tutti i consigli comunali. L'ultimo in ordine di tempo a dare il via libera, a maggioranza, è stato il comune di Castelfranco Piandiscò. E ora l'ultima parola spetta al comune di Reggello, il cui consiglio si riunirà il 17 febbraio prossimo.
"Nella speranza che venga approvata all'unanimità, come accaduto nella maggior parte dei Comuni, tutto il Valdarno Superiore avrà aderito al nostro invito", commentano i membri di #ValdarnoNoSlot. "Avremo a breve, grazie all'aiuto di Enzo Brogi, un incontro con il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Abbiamo intenzione di organizzare nuove iniziative, con la collaborazione delle associazioni del territorio, al fine di sensibilizzare sul tema ludopatie e raccogliere contributi utili alla stesura di un "Regolamento Unico del Valdarno". Siamo consapevoli che la sola politica non possa però contrastare questo fenomeno che ad oggi, silente, colpisce molti dei nostri concittadini, andando a pesare fortemente sulla stabilità delle famiglie, già colpite e provate dalla perdurante crisi economica. Chiediamo la collaborazione di tutti nel dare massima diffusione alla battaglia che stiamo portando avanti".