19, Novembre, 2024

Discarica di Podere Rota, la Lista civica torna all’attacco

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Dopo i controlli da parte delle forze dell’ordine nella discarica, Terranuova in Comune lamenta l’assenza di una presa di posizione da parte dell’amministrazione comunale

Dopo i controlli effettuati nella discarica di Podere Rota da parte delle forze dell'ordine per la gara d'appalto dell'ottobre scorso sull'ampliamento del sito, interviene il gruppo consiliare Terranuova in Comune. La Lista lamenta l'assenza di una presa di posizione da parte dell'amministrazione comunale di Terranuova. 

"Abbiamo atteso invano, ma il silenzio assordante del sindaco di Terranuova sui rifiuti e Podere Rota è ormai cronico. Neppure di fronte ad un fatto gravissimo e imbarazzante per la nostra comunità su presunte infiltrazioni mafiose negli appalti in discarica, il Comune è intervenuto. Dopo il blitz delle forze dell'ordine di qualche giorno fa, si è lasciato l'iniziativa solo ad un paio di comunicati di Csai impianti, dimenticandosi che il Comune è il socio di maggioranza della società. Oppure, come abbiamo già constatato con l'approvazione dei patti parasociali, l'abdicazione nei confronti dei soci privati è ormai una conferma. Ora anche sull'aspetto del controllo. Dopo il blitz delle forze dell'ordine in discarica, restano molti dubbi che non mancheremo di chiedere in consiglio comunale".

"È bene rimarcare che si è trattato di un appalto per lavori al 2 e 3 lotto dell'ampliamento dati in affidamento con procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di gara, quindi i partecipanti sono stati tutti invitati dalla stazione appaltante Csai impianti. Lo si evince dai documenti pubblicati sul sito della società. Non solo, in precedenza è stata fatta una indagine propedeutica funzionale alla procedura negoziata per un appalto di € 482.452,62 in cui Csai impianti si riservava di individuare dicrezionalmente i dieci o più soggetti da invitare in seguito alla presentazione di offerte, con la facoltà di integrare sempre discrezionalmente il numero dei soggetti ritenuti idonei ad eseguire i lavori. Perché sono state scelte quelle imprese? Perché Csai non ha controllato prima? Da dove è partita l'indagine? Il 7 ottobre 2015 l'appalto è stato aggiudicato per €265.592,10 all'impresa Smeda di Matera. A dicembre 2015, con una rettifica, l'appalto passava a Italcostruzioni di Siderno (Rc) per circa € 283.000, oggetto oggi di indagini in corso. È chiaro che la magistratura dovrà effettuare le verifiche del caso. Qualora dovessero emergere irregolarità, non ci basterà la recessione del contratto con l'impresa. Chiameremo alla responsabilità politica e amministrativa chi doveva vigilare e non lo ha fatto, specialmente perché si tratta di un settore molto delicato come lo smaltimento dei rifiuti".

 

 

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