Sopralluogo aperto alla stampa, promosso dall’associazione Save Sammezzano nell’ambito del programma comunitario “7 Most Endangered”, con l’accordo del giudice delle esecuzioni e dell’attuale custode, Kairos Srl. Tra gessi che si staccano, crepe e soffitti già sfondati, il grido d’allarme per evitare la fine del sogno del Marchese Panciatichi
Pezzi dei decori di gesso a terra, sbriciolati; crepe e pioggia che entra dai soffitti. Il piano nobile del Castello di Sammezzano, quel piano in cui il Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona ideò e fece realizzare stanze uniche nel loro genere, un originale mix di arte orientaleggiante e occidentale, è ormai a forte rischio. Il piano di sopra, dove si trovavano le camere dell'albergo negli anni '80, è ancora in condizioni peggiori: alcuni soffitti sono già crollati, i pavimenti saltati, la muffa avvolge le pareti. "Perderemo tutto questo, se non si agisce per il recupero in fretta", è il grido d'allarme che arriva dall'associazione Save Sammezzano.
Per documentare tutto questo, l'associazione, con il benestare del Giudice delle esecuzioni di Firenze, dottoressa D’Amelio, e il custode cautelare del castello che è oggi la Kairos Srl, ha accompagnato giornalisti di tutta Italia in un sopralluogo a cui ha preso parte anche Valdarnopost. "Non vi portiamo per mostrarvi le bellezze di questo castello – ha ribadito più volte Francesco Esposito, presidente di Save Sammezzano – quello che vogliamo mostrare al mondo è lo stato in cui si trova oggi il castello: degrado e danni che rischiano di diventare irrecuperabili".
Quello che si osserva, all'interno del Castello di Sammezzano, sono le conseguenze di un prolungato stato di abbandono e, anche, di atti vandalici e saccheggiamenti perpretrati ai danni dei decori e degli oggetti della struttura. I danni maggiori sono quelli che si registrano al piano superiore: qui, infatti, le copiose infiltrazioni dal tetto, ormai deteriorato, hanno già provocato lo sfondamento di alcuni soffitti, mentre l'umidità si mangia le pareti. E al di sotto, nel piano nobile, quello più conosciuto per le sue decorazioni, le ripercussioni sono già evidenti. Senza contare che negli anni passati, in particolare durante la fase dell'albergo ristorante e poi, dopo la sua chiusura, sono state realizzate modifiche su questo bene, peraltro vincolato, che hanno avuto impatti notevoli: muratura di porte e finestre, pitture su pareti affrescate, e altri interventi che hanno compromesso l'aspetto originario del Castello.
"Qui si assiste ad un lento ma progressivo degrado, e solo interventi concreti possono arrestare questo processo", spiega Francesco Esposito, nel corso di questo sopralluogo che rientra nell'ambito del programma comunitario Seven Most Endangered: "Sammezzano è tra i dodici candidati del mondo in questo programma, ed è l'unico monumento italiano: ci auguriamo che rientri fra i sette selezionati, in modo che anche questo contribuisca a salvarlo".
Mentre i gessi si sbriciolano per le infiltrazioni, e le crepe segnano alcuni dei soffitti più belli del mondo, il tempo scorre senza che Sammezzano abbia ancora un proprietario. Presente al sopralluogo, Giacomo Sarti Rosati, il legale di Kairos Srl, la società che ha presentato istanza di assegnazione del bene dietro versamento di una somma pari a 5 milioni di euro, fa il punto della situazione. "Dopo il fallimento della Sammezzano Castle, il curatore ha dichiarato di non accettare il conguaglio che Kairos deve versare, e che preferisce mettere in vendita ancora una volta il castello. La decisione ora spetta al giudice delle esecuzioni, dottoressa D'Amelio, che deve decidere se la nostra istanza è improcedibile e mandare tutto al fallimento, oppure confermare l'assegnazione a Kairos avvenuta a inizio novembre 2017. Il giudice dovrebbe decidere a giorni. Anche in caso di esito negativo, comunque, Kairos non ha intenzione di fermarsi", ha aggiunto l'avvocato.
Kairos, che aveva iniziato alcuni interventi di messa in sicurezza e aveva installato i ponteggi per verificare le condizioni del tetto, ora resta ferma in attesa di questa decisione. "Abbiamo ottemperato a delle richieste della Soprintendenza per dei lavori urgenti – ha spiegato l'Amministratore delegato di Kairos, Mirko Morandi – il ponteggio serve a valutare l'esatto danno. Ma oggi è tutto sospeso in conseguenza del fallimento e quindi dell'incertezza sull'intera vicenda". Kairos si dice però pronta, in caso positivo, a intervenire: "Mantenimento e tutela del Castello sono il primo scalino da affrontare, solo dopo potremo pensare alla pubblica fruibilità". I costi? "Ci sono stime ma al momento la quantificazione esatta è difficilmente fattibile".
A vigilare sul Castello, ora, ci sono telecamere e sensori, che Kairos aveva installato nella fase dei primi interventi di manutenzione urgente, per bloccare altre intrusioni. Lampadari, statue, e molti degli oggetti originari della metà dell'800 sono già spariti. Ora, se non si interverrà in fretta, il tempo e l'umidità si porteranno via anche quello che rende unico Sammezzano, quei decori in gesso, diversi per ognuna delle sale del piano nobile del Castello voluto dal Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona. E c'è chi pensa alla storia della maledizione: "Si racconta che il Marchese lo avesse predetto: chiunque prenderà il Castello solo per trarne ricavo personale, finirà nella sventura".