Il consiglio di Bucine ha approvato il documento dei due consiglieri di maggioranza: impegna l’amministrazione a individuare strumenti di disincentivazione dell’utilizzo e installazione di slot machines e macchinette nei locali pubblici. Astenuta l’opposizione che riteneva necessario specificare concretamente le modalità d’intervento
Identificare e attuare forme di disincentivazione del gioco d’azzardo nei locali pubblici. L’impegno è stato richiesto a sindaco e giunta di Bucine con una mozione presentata nell’ultima seduta di consiglio da due rappresentanti della maggioranza: i consiglieri Sara Valentini e Luca Luzzi. Il documento ha avuto il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, mentre l’opposizione si è astenuta.
La mozione sottolinea il costante aumento della presenza di slot machines, e in generale di macchine elettroniche per il gioco d'azzardo, nei bar, nelle tabaccherie e nei circoli del territorio. Anche la sola presenza di tali strumenti potrebbe costituire elemento di incentivazione al gioco ed “è compito dell’amministrazione anche la funzione educativa”. Un documento con obiettivi generici “proprio perché le misure più specifiche da intraprendere possono essere definite insieme, da un dibattito comune”.
“Con questa mozione ho voluto portare in Consiglio, assieme al consigliere Luzzi, un problema sociale spesso sottovalutato” – ha illustrato Valentini – “Il mio è il tentativo di una ragazza di 25 anni che vede i suoi coetanei inconsapevolmente immersi in un pericoloso passatempo pomeridiano e che vorrebbe fare qualcosa, per quanto spetta ad una consigliera comunale, per condividere e individuare un percorso mirato e il più efficace possibile”. Luzzi ha aggiunto che “stiamo cercando di fare il possibile per non far percepire come “normale” la presenza delle slot nei locali pubblici”.
Una richiesta di impegno che nasce anche dalla considerazione che le difficoltà economiche attuali spingono troppe persone a cercare illusorie soluzioni tentando la fortuna attraverso il gioco e la dipendenza non fa altro che creare o aggravare problemi economici, sociali e familiari. “Obiettivo di un'amministrazione comunale, per quanto possibile, è anche quello di limitare i disagi dei propri cittadini ed eventualmente prevenire il sorgere e il diffondersi di comportamenti non conformi ad un corretto equilibrio della persona attraverso tutti gli strumenti che ha a disposizione”, prosegue la mozione.
Durante il dibattito, l’opposizione si è detta favorevole dal punto di vista etico, ma i gruppi di Terra Nostra e Movimento 5 Stelle si sono astenuti poiché gli obiettivi del documento sono stati definiti troppo generici, “dato che da un lato non specificano strumenti e iniziative definite da intraprendere per arginare il fenomeno”. Dall’altro, inoltre, hanno messo in dubbio la legittimità della mozione, “visto che ci sono leggi nazionali che legalizzano queste attività ed è bene prima chiarire anche questo aspetto”.
Sul loro voto astenuto è intervenuta Sara Valentini: “C'è rammarico per l'astensione degli altri gruppi consiliari, i quali hanno visto nella mozione un tentativo di andare contro la legge, da un lato, e un indirizzo troppo vago per essere utile, dall’altro. Sarà impegno mio e del nostro gruppo sollecitare tutta la giunta affinché intervenga in modo opportuno nel disincentivare tale piaga sociale. Dovremo metterci a tavolino e studiare le possibili soluzioni, intervenendo anche con semplici accorgimenti, ma non lasciarci sopraffare dal senso di impotenza di fronte ad una questione indubbiamente seria”.
Con l’approvazione del testo, quindi, “si invitano il Sindaco e la Giunta ad adoperarsi per identificare e attuare forme di disincentivazione dell'utilizzo ed installazione delle slot machines e delle macchine elettroniche per il gioco d'azzardo negli esercizi pubblici presenti, anche utilizzando gli strumenti della programmazione urbanistica propri del governo del territorio e del piano del commercio”. Inoltre, per il mese di giugno è previsto un decreto delega fiscale del Governo con interventi nel settore del gioco d’azzardo.
Dal punto di vista regionale, la Toscana ha cercato di arginare il fenomeno vietando l'apertura di centri scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro a ridosso di scuole, luoghi di culto, centri ricreativi e sportivi, strutture sanitarie e socioassistenziali o altri luoghi sensibili individuati dai singoli comuni. “La stessa legge, approvata nel 2013, prevede anche uno sconto dello 0,5% sull'Irap, l'imposta sulle attività produttive, per i circoli e gli esercizi che rimuovono le macchinette, mentre la tassa è maggiorata dello 0,3% per chi ha slot machine al suo interno. Sono previsti inoltre contributi al terzo settore per progetti che abbiano come obiettivo il reinserimento di persone e famiglie con patologie legate al gioco”.