28, Novembre, 2024

Capriolo ferito e spaventato al Bani, intervengono carabinieri e Vigili del fuoco. Ma il soccorso veterinario arriva tardi

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È accaduto la mattina di Pasqua: sono stati i pompieri montevarchini a riuscire a bloccare il capriolo, ferito ad una zampa, che stava vagando in preda allo spavento per il quartiere sangiovannese. Attivata la procedura prevista per il soccorso e recupero di animali selvatici, ma nel frattempo l’animale è morto

È morto prima che riuscisse ad arrivare il servizio di soccorso e recupero di animali selvatici, il capriolo che nella mattina di Pasqua è stato avvistato a vagare, ferito ed imapurito, nella zona del Bani a San Giovanni. I Vigili del fuoco, che lo avevano bloccato dopo le segnalazioni dei residenti, hanno anche provato a rianimarlo: ma l'animale, dopo oltre mezz'ora di agonia, non è sopravvissuto. 

Non è il primo caso che accade in Valdarno: il servizio di recupero di questi animali, spesso feriti in incidenti stradali, è previsto in una convenzione con la Regione. Ma gli operatori partono da Cortona, per tutto il territorio della provincia di Arezzo, Valdarno compreso, e non sono veterinari: quindi arrivano sul posto solo per prelevare l'animale e portarlo ad un veterinario convenzionato. Nel frattempo passano alcune ore, e in casi come quello della mattina di Pasqua alla fine non c'è più nulla da fare. La scorsa estate erano stati alcuni cittadini a segnalare un caso molto simile a questo, avvenuto a Cavriglia. 

A chiamare le forze dell'ordine erano stati i residenti del quartiere di San Giovanni, che avevano visto l'animale, con una zampa spezzata, saltare impaurito in mezzo alle case e fra le auto parcheggiate. Sul posto sono intervenuti prima i Carabinieri e poi i Vigili del fuoco del distaccamento di Montevarchi. Tante le persone che si sono fermate per cercare di dare una mano, qualcuno aveva anche cercato di rintracciare altri veterinari di zona, per poter somministrare all'animale almeno un medicinale per calmarlo e non farlo soffrire. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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