25, Aprile, 2024

La salute mentale a 40 anni dalla Legge Basaglia: un mese di eventi in Valdarno

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Usl e Koinè tracciano un bilancio e disegnano il ruolo delle comunità nella salute mentale. Un mese di eventi tra Arezzo e il Valdarno

Iniziative nelle scuole, nelle biblioteche, in fattoria di agricoltura sociale. Tra psichiatria, storia, arte, teatro. Asl Toscana Sud Est, Dipartimento aziendale della Salute Mentale, e Cooperativa sociale Koinè in collaborazione con Federsanità, Airsam, Legacoopsociali ed Educoop organizzano, in Valdarno e nell'area aretina, vari momenti di riflessione e confronto sulla salute mentale.

“Tra Arezzo e Valdarno – ha commentato Enrico Desideri, direttore generale Asl – sono numerose le esperienze relative alla Salute mentale che abbiamo realizzato e che stiamo portando avanti, grazie alla sinergia con tanti soggetti del territorio che ringrazio. Per fare un’analisi del momento storico, di quanto fatto e di quanto c’è ancora da fare in questo ambito, è stato predisposto un calendario di eventi nelle prossime settimane. Il filo conduttore del programma è riflettere su come è stato possibile cambiare la salute mentale in questi 40 anni passati dalla Legge 180, che possiamo definire rivoluzionaria perché ha consentito di portare avanti tanti interventi di inclusione. Oggi il fenomeno della vulnerabilità sociale è in crescita e si porta dietro un aumento della disuguaglianza e del disagio psichico. Una comunità accogliente è il luogo dell’inclusione, è il luogo in cui gli interventi sono più efficaci e comportano una minore spesa sanitaria, come succede sempre quando si parla e si attua la prevenzione”.

Paolo Peruzzi, direttore di Koinè: “Il contesto sociale è segnato dal riemergere di pulsioni alla esclusione e alla segregazione nonché dal fiorire di numerose quanto rilevanti minacce alla coesione sociale. Se è sempre più evidente, anche nei nostri contesti comunitari, il legame tra salute e sviluppo, benessere individuale e cultura personale e sociale, altrettanto lo è – ci sembra – che la difesa della salute mentale come diritto di cittadinanza passi anche dal rafforzamento di alleanze sociali e di comunità, che agiscano sull’idea di salute mentale come bene comune, cioè come bene che la comunità stessa è chiamata a presidiare, difendere, generare e rigenerare al fianco dei servizi sanitari e sociali pubblici. Del resto, ciò che assieme all’Azienda Sanitaria locale, al DSM ed alle amministrazioni locali, abbiamo prodotto in Valdarno, questo sono state: servizi, programmi ed azioni mirate a coinvolgere le persone, le famiglie, gli attori sociali e le intere comunità in progetti per lo sviluppo locale, l’abilitazione, l’inclusione, l’integrazione lavorativa. Esperienze come quella della socio riabilitazione, di Betadue (che è nata in questo alveo), della Fabbrica di Cioccolato e del Patto del Valdarno per la salute mentale dimostrano quanto possano essere feconde le pratiche di innovazione sociale basate sulla attivazione delle comunità locali e, allo stesso tempo, quanto fondata, praticabile e credibile fosse l’intuizione della Legge Basaglia e della de-manicomializzazione”.

Elisabetta Truglia, direttore UF Salute mentale Zona Valdarno: “È più che necessario riportare l’attenzione generale sui temi della salute mentale. Va ricreata una cultura diffusa e gli eventi programmati sono in grado di dare un contributo. Non solo con i due convegni, il 20 ad Arezzo e il 26 a Terranuova, ma anche con le altre iniziative che vanno dall’arte al teatro, dall’agricoltura sociale agli interventi nelle scuole”.

Sauro Testi, Coordinamento Patto territoriale della salute mentale per Koinè: “Fondamentale è il coinvolgimento e il protagonismo delle comunità locali. Da qui, anche il patrocinio dei Comuni di Area Vasta. Le alleanze a livello territoriale sono in grado di produrre i processi di cambiamento”.

“Esperienze come quelle realizzate in Valdarno e ad Arezzo – ha concluso Simone Naldoni, Federsanità Toscana – rappresentano buone pratiche da studiare e diffondere non solo a livello toscano. Le riflessioni dei prossimi giorni saranno utili a 'sedimentare' il lavoro fatto in questi anni e a diffondere le esperienze”.

Il primo appuntamento è “Tra il bianco e il nero, mille colori”: un'esposizione dei dipinti dell'atelier di pittura e un'asta di solidarietà per il sostegno dell’attività di pittura della salute mentale, che si terrà dal 7 al 14 aprile negli esercizi commerciali del Corso Italia di San Giovanni Valdarno e il 14 aprile, alle 17.00, un'esposizione nella Biblioteca comunale di San Giovanni Valdarno.

La centralità delle famiglie è il motivo della festa organizzata nella fattoria di Ramarella, nel comune di Pergine Valdarno. La festa “Nella vecchia fattoria” è in programma per le 11.30 di sabato 7 aprile.

Dalle famiglie agli studenti con “Da Basaglia a Pirella: quando il cuculo fa il nido a scuola”, incontri sulle esperienze per la salute mentale seguite alla chiusura del Manicomio di Arezzo. Quattro gli appuntamenti e tra questi mercoledì 11 aprile, alle 8.30, Magiotti Socio-sanitario di Montevarchi, venerdì 13 aprile, alle 8.10, nel Liceo Scienze Umane di San Giovanni Valdarno e alle 18.30 nella parrocchia di Sant’Andrea di Montevarchi, “Ho intravisto l'unicorno”, spettacolo teatrale degli adolescenti a conclusione del laboratorio teatrale.

Due convegni si propongono di valutare il lavoro di questi anni e di delineare nuove piste per il futuro, il secondo si terrà in Palazzo Concini a Terranuova Bracciolini alle 15.00 del 26 aprile. Un seminario sull’esperienza di salute mentale in Valdarno che vedrà protagonista anche la Conferenza dei sindaci di zona.

La serie di eventi si chiuderà il 2 e il 3 maggio con uno spettacolo della compagnia teatrale I Giocarelloni che, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Aldebaran, presenterà “Leggero come…”, percorso teatrale per le scuole dell’infanzia del Comune di Terranuova Bracciolini.

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