06, Novembre, 2024

Bekaert, la comunità valdarnese con i lavoratori. 5.000 persone alla manifestazione

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Perfetta l’organizzazione della manifestazione. Assente il Governo nonostante fosse stato inviato. Sul palco in piazza Marsilio Ficino le voci dei lavoratori

5.000 persone, secondo le stime, le persone che hanno partecipato alla manifestazione in sostegno dei 318 lavoratori della Bekaert di Figline che una settimana fa hanno ricevuto dalla multinazionale belga la notizia della chiusura dello stabilimento. Una notizia arrivata ai dipendenti con una lettera, ai sindacati e al sindaco con una breve telefonata. 

Il Valdarno aretino e fiorentino con i suoi cittadini, le istituzioni con i sindaci e con il presidente della Regione Toscana, le associazioni, i commercianti si sono uniti compatti alla causa dei lavoratori. Assente eccellente il Governo che, nonostante gli inviti, non ha preso parte con alcun rappresentante alla serata.

Il corteo è partito dal piazzale dello stabilimento figlinese alle 20.30. Un fiume di persone che ha attraversato il cuore della città. Fermata speciale davanti alla “Lodovico Martelli”, dove il sindaco Giulia Mugnai e i rappresentanti delle Rsu hanno salutato uno degli ospiti della casa di riposo, storico lavoratore dell’allora Pirelli.

Aperto dagli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri fiorentini il corteo è arrivato in piazza Marsilio Ficino accolto da un grande applauso. La piazza si è completamente riempita. Oltre ai cittadini anche assessori, consiglieri comunali, parlamentari.

Dal palco, dove in prima fila vi erano i lavoratori e i rappresentanti sindacali, il sindaco Mugnai ha salutato e ringraziato tutti coloro che hanno partecipato.

“La manifestazione di oggi è quella di un’intera vallata, che ha una sola voce e chiede tutta unita  la stessa cosa: dignità, lavoro e futuro – ha detto Giulia Mugnai – perché questo stabilimento ha fatto la storia, ma non deve rimanere nella storia: deve essere il futuro della nostra comunità. Questo è il momento della solidarietà e il nostro territorio l’ha dimostrato stasera scendendo in piazza coeso e unito parti. Ma questo è anche il momento della concretezza perché, dopo questi otto giorni dolorosi, bisogna andare da tutti i livelli istituzionali a chiedere di darci una mano, per avere soluzioni concrete per tutelare il sito produttivo e il lavoro dei nostri lavoratori. Da questa piazza, quindi, chiediamo proprio questo, oltre alla solidarietà: di resistere e di stare uniti per i nostri operai e per il nostro territorio”.

"Davanti alle storie dei lavoratori non ci possiamo arrendere. I prossimi giorni sono quelli della lotta di tutti, unitaria e trasversale. La dobbiamo fare per dire a questi lavoratori che un futuro c'è. Chiediamo tutti dignità, lavoro, futuro perchè quello stabilimento deve essere il futuro della nostra comunità".

Sono seguiti gli interventi sentiti e commoventi delle RSU aziendali e delle organizzazioni sindacali.

"Non vogliamo le mance, chiediamo il ritiro dei licenziamenti collettivi – ha detto Gino Turrini, Fim Cisl –  Bekaert riparta con la produzione oppure metta in vendita lo stabilimento oppure reindustrializzi il sito. Alla fine vinceremo grazie a questa piazza e grazia a tutto il Valdarno".

Con la voce commossa Giovanni Tarchi, Fiom Cgil, racconta: "Il nostro è un lavoro che si svolge a turni continuativi, sabato e festivi. Per questo il rapporto con i colleghi è come in una famiglia allargata. Ho sentito tanti colleghi dire che quello che mancherà di più è proprio il rapporto tra noi. Il 22 giugno è finito tutto. Abbiamo vissuto un momento surreale. Quando sono tornato in fabbrica e ho detto ai colleghi che si chiudeva non volevano crederci. Sono arrivate mamme, moglie, figli con le lettere di licenziamento. Un atto disumano. Questi signori sono scappati come i peggiori vigliacchi. Voglio ringraziare gli abitanti di Figline per la solidarietà. Vi chiedo un ulteriore aiuto: il 5 agosto chiuderemo per ferie. Dovremo fare un po' di presidio: venite a farci compagnia?"

Giuliano Poggialini, Uilm: "Grazie per essere qui e per la solidarietà che ci state dimostrando. Vogliono toglierci tutto. Vergogna. Non siamo numeri. Abbiamo anche una funzione sociale che l'azienda non deve ignorare. Ho visto persone di 50 anni piangere, disperarsi per le loro famiglie ma ho visto anche molta solidarietà. Ho visto impegno, coraggio, voglia di lottare verso questa multinazionale che ci vuole vedere sprofondare. Ci batteremo con tutte le nostre forze per il futuro nostro e dei nostri figli".

Alessandro Beccastrini, segretario regionale Fim Cisl. "La Pirelli era un gioiello per lo steel cord. Qui c'era e c'è il centro ricerca e sviluppo che ha costruito una tecnologia importantissima alternativa a quella di Bekaert. Questa tecnologia si sviluppava solo a Figline. Pirelli non si può dimenticare di questi lavoratori e di questa fabbrica. Pirelli, maggior cliente Bekaert, deve prendersi questa responsabilità. Da quando la direzione se ne è andata i lavoratori hanno fatto una cosa encomiabile: responsabilmente hanno sigillato e preservato lo stabilimento. Noi non ci faremo chiudere lo stabilimento di Figline. Il Governo si attivi a partire dal 5 luglio".

Daniele Calosi, segretario regionale Fiom Cgil: "La dirigenza venerdì mi ha telefonato per dirmi 'Tra esattamente 30 minuti ai lavoratori di Figline verrà consegnata la lettera con la quale si annuncia la chiusura dello stabilimento'. Poi sono scappati scortati dai carabinieri. I lavoratori sono rimasti. I dirigenti sono scappati, i lavoratori sono rimasti. Noi vogliamo la trattativa. Noi la vogliamo questa fabbrica. Il diritto al lavoro non ha prezzo. Questa è una vicenda enorme a livello regionale. Stasera una comunità intera si è stretta intorno a una fabbrica come da anni non accadeva in questa provincia".

Davide Materazzi, Uilm: "Vogliamo che i nostri parlamentari portino la questione in Europa. Il Governo deve essere al nostro fianco. Questo è un affronto al Governo: portano via una tecnologia nata qui".

L'ultimo intervento è stato del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: "Quando c'è una combattività così forte significa che sono deboli gli altri e siete forti voi. Mantenete questa forza e rimanete uniti. Chi ha colpito e prodotto ferite ha pensato che ormai la classe operaia nel nostro paese fosse piegata e incapace di reagire. Invece c'è un elemento insopprimibile nelle persone ed è la vostra forza. Hanno fatto male i conti e se ne renderanno conto nei prossimi giorni. Io sento tutta la responsabilità di essere qui stasera. Io sarò con voi in ogni vostro passo fino alla vittoria. All'incontro a Roma ci siamo trovati davanti solo a un funzionario. Giovedì io voglio un rappresentante del Governo per il rispetto verso i cittadini, verso la Toscana e verso le istituzioni. Non c'era l'azienda: il Governo deve pretendere che ci sia. Deve telefonare al primo ministro belga. Noi non scherziamo: chiediamo che il Governo faccia fino in fondo la sua parte. Deve chiamare in causa la Pirelli. Sono certo che ce la faremo. Trovo straordinaria questa partecipazione. Conta il legame tra la classe operaia, i commercianti, la scuola, i professionisti. Su una partita come questa chi fa il presidente di Regione ha il dovere di scommettere fino in fondo. Io lo faccio".

La manifestazione in sostegno dei lavoratori della Bekaert è stata la risposta chiara e concreta di un'intera comunità quella del Valdarno aretino e fiorentino unito per difendere il diritto dei lavoratori e il diritto di un territorio a dare un futuro ai propri cittadini. 

Il video del corteo
 

 

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