In vista dell’incontro del 3 settembre la multinazionale belga sottolinea: “Ora approfondire il piano sociale per attenuare l’impatto sociale e per l’occupazione”
Per la prima volta dal mese di giugno, da quando cioè ha annunciato la volontà di chiudere lo stabilimento di Figline, la Bekaert prende la parola e interviene fuori dai tavoli istituzionali. Lo fa dopo l'incontro a Firenze nel corso del quale è stata registrata un'apertura da parte della multinazionale belga con la sospensione fino al 3 settembre della procedura di chiusura e dei licenziamenti.
"I responsabili di Bekaert hanno concordato con i rappresentanti delle parti sociali la sospensione fino al 3 settembre della procedura per la cessazione delle attività produttive nel sito".
"A partire quindi dal prossimo incontro, fissato il 3 di settembre presso gli uffici della Regione Toscana, si procederà con l’approfondimento dell’ampio piano sociale inviato dall’azienda al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso mese di luglio, teso ad attenuare l’impatto della cessazione delle attività produttive sui dipendenti interessati. Il piano prevede una pluralità di strumenti e attività finalizzati al ricollocamento dei lavoratori e alla reindustrializzazione del sito e vede la partecipazione attiva, nel rispetto delle reciproche competenze, di tutti i soggetti coinvolti (Azienda, Istituzioni, Sindacati e Dipendenti). Il piano è accompagnato anche da misure di incentivazione all’esodo".
I responsabili Bekaert continuano e concludono: "Nel precedente incontro, tenutosi a Roma presso il Ministero, la Società si era inoltre resa disponibile, nell’ambito di un accordo con i sindacati, a mantenere in funzione il sito e a proseguire le attività anche nella seconda metà dell'anno fino al mese di dicembre".
