Non è arrivata né a ottobre, né a novembre, la convocazione dal Ministero del tavolo per la vertenza Bekaert. E se non ci saranno novità, la multinazionale potrebbe aprire dal 15 dicembre la procedura di licenziamento collettivo per i circa 170 lavoratori rimasti in vertenza
Grido d'allarme di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil sul futuro della vertenza Bekaert, arrivata ormai agli sgoccioli. La convocazione tanto attesa di un tavolo al Ministero non è infatti arrivata, e ora i sindacati temono che sia in arrivo l'apertura della procedura di licenziamento per i dipendenti rimasti in cassa integrazione fino ad ora.
"Un silenzio assurdo! Sulla reindustrializzazione – ricordano le tre sigle sindacali – ci sono stati impegni ben precisi presi da Governo e Regione ad ora completamente disattesi, come quello di una convocazione entro ottobre. Su Bekaert servono risposte urgenti: sono finiti i tempi. Se fosse impossibile la proroga oltre marzo della cassa straordinaria, la multinazionale belga aprirebbe la procedura di licenziamento entro il 15 di dicembre: un regalo amaro per 170 famiglie".
"Chi ha responsabilità istituzionali non si può sottrarre agli impegni presi con queste famiglie, con questo territorio. FIM, FIOM e UILM insieme ai lavoratori non rimarranno ancora fermi in attesa di un finale che rischia di essere drammatico".