05, Novembre, 2024

Bekaert: dopo l’ennesimo ‘no’ dell’azienda, poche speranze. La Regione convoca unità di crisi e tavolo tecnico

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Corsa contro il tempo: il 24 febbraio infatti è il termine ultimo per chiudere la procedura di licenziamento collettivo, cosa che Bekaert ha ribadito di non voler fare

Traspare anche dalle poche righe del comunicato della Regione Toscana, il clima che si respira intorno alla vertenza Bekaert: una vertenza arrivata agli sgoccioli, dopo l'ennesimo rifiuto da parte della multinazionale Bekaert al prolungamento della cassa integrazione. E ora è corsa contro il tempo: perché il 24 febbraio, fra una manciata di giorni, scade il termine per chiudere la procedura di licenziamento.

"Questa mattina, al tavolo tecnico presso Arti – si legge nella nota della Regione – la multinazionale Bekaert ha ribadito il ‘no’  all’utilizzo delle residue 8 settimane di cassa integrazione Covid previste in Legge finanziaria e la volontà di procedere al licenziamento collettivo di 112 lavoratori. Immediata è partita la convocazione dell’Unità di crisi il prossimo 23 febbraio e del tavolo tecnico per il 24, ultimo giorno utile per chiudere la procedura di licenziamento collettivo". 

Al tavolo tecnico la Regione aveva chiesto l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, la cassa Covid, la sospensione della procedura di licenziamento collettivo e l’attivazione immediata di un tavolo con il Mise. L'azienda ha rifiutato, i sindacati non hanno firmato. 

Solidarietà ai lavoratori da parte di Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani delegato al lavoro e alle crisi aziendali, che comprende la decisione dei sindacati di non firmare il licenziamento e afferma: “Quella dell’azienda è una decisione irrazionale, Bekaert aveva preannunciato il ricorso ai licenziamenti collettivi per la scadenza degli ammortizzatori covid, che però ora sono prorogati. La multinazionale non avrebbe alcun costo e si guadagnerebbe tempo per cercare altre soluzioni per il sito”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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