24, Novembre, 2024

Bekaert, arrivate le lettere di licenziamento ai lavoratori. Giani: “Prospettiva nel polo toscano dell’acciaio”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Come previsto, allo scadere della cassa integrazione la multinazionale ha inviato le 113 lettere di licenziamento ai lavoratori. Intanto il presidente della Toscana ribadisce: “Stiamo lavorando sulla prospettiva di una reindustrializzazione legata a Piombino”

Sono arrivate fin da questa mattina, puntuali come era prevedibile, le lettere di licenziamento da parte di Bekaert ai 113 lavoratori rimasti ancora in vertenza. L'ultimo atto di una vicenda che si era aperta a giugno 2018, quando i vertici della multinazionale decisero che il sito figlinese andava chiuso: arrivarono una mattina all'improvviso, per informare i dipendenti della decisione. Ma trovarono davanti un muro compatto, quello dei lavoratori, dei sindacati, delle istituzioni e del tessuto sociale: tanto che per quasi tre anni si è continuato a combattere per cercare di dare un futuro non solo ai lavoratori, ma anche al sito produttivo e, con quello, al bacino di posti di lavoro. 

Oggi dunque, dopo il passaggio da Pirelli a Bekaert, le lettere di licenziamento segnano anche la fine di sessant'anni di storia produttiva ed economica del territorio. Tanta l'amarezza nei lavoratori, dopo un finale che tra l'altro ha segnato anche la spaccatura fra le rappresentanze sindacali, divise nella firma di un accordo, il 24 febbraio scorso, che ha dato otto settimane in più di cassa integrazione ma non ha portato all'avvio del percorso di reindustrializzazione che tutti auspicavano, e che la Fiom ha deciso di non sottoscrivere. 

Per il futuro, ora, si aprono due fronti. Da una parte la ricollocazione di un bacino di oltre cento persone, con competenze specifiche del settore, età media intorno ai cinquanta anni; dall'altra la questione del sito industriale figlinese, una potenziale bomba in mezzo alla città, se non sarà programmata una seria bonifica. 

Sul tema è tornato a parlare anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. "Noi abbiamo avuto incontri molto duri e molto forti, io sono stato estremamente sconcertato dal'atteggiamento dell'azienda Bekaert. Mi sono confrontato con la sindaca Mugnai sull'aspetto ambientale del sito, perché nel momento in cui si ferma si devono verificare le condizioni in cui versa, e faremo le opportune valutazioni in merito".

"Contemporaneamente – ha aggiunto il presidente della Regione – c'è la questione delle professionalità e delle competenze individuali e tecnologiche che io sono convinto saranno ancora utili al polo toscano dell'acciaio. Sono convinto che insieme alla prospettiva di Piombino noi possiamo costruire tutto questo: mi sono confrontato con la sottosegretaria Todde sulla possibilità di una reindustrializzazione nella prospettiva che il polo di Piombino possa dare un ruolo anche a quelle maestranze rimaste fuori da questa drammatica vicenda che è quella della Bekaert".

"È evidente – ha concluso Giani – che se si parla di reindustrializzazione ci aspettiamo che ancora ci sia la possibilità di un sostegno, di un incentivo verso quelle persone che rimangono senza lavoro". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati