La Giunta regionale ha dato il via libera all’intesa preliminare al contratto con Trenitalia. Il documento fissa le basi di un’intesa che regolerà il servizio per i prossimi cinque anni, fino alla fine del 2019. Si punta al miglioramento della qualità del servizio, e sul fronte dei ritardi e delle interferenze con l’Alta velocità la Toscana chiede garanzie precise. I pendolari: “Invitateci al tavolo di confronto”
Miglioramento della qualità dei trasporti; drastici incrementi delle penali (fino al 140% in più) in caso di disservizi; investimenti per l'acquisto di nuovi treni; netto incremento (da 45 a 80) degli ispettori. Sono questi i punti principali contenuti nell'intesa preliminare al contratto con Trenitalia approvata dalla Giunta regionale.
Un documento che servirà a regolare il servizio per i prossimi cinque anni, fino alla fine del 2019, finché non sarà aperta cioè la gara d'appalto per l'affidamento del servizio, dal 2020 in poi. "Si tratterà di un contratto-ponte – ha spiegato l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarellli – che però anticipa nello spirito e nei contenuti quanto noi vogliamo ottenere per il servizio ferroviario attraverso la gara: treni in orario, puliti, confortevoli, e nuovi".
Per quest'ultimo obiettivo, spiega ancora l'assessore, sono previsti nei prossimi cinque anni investimenti per 100 milioni di euro (80 di Trenitalia e 20 milioni della Regione) che serviranno ad acquistare 15 treni per il nuovo servizio metropolitano.
E poi c'è la richiesta del Governatore Enrico Rossi, quella di garanzie precise per i treni dei pendolari: "Abbiamo deciso – ha spiegato l'assessore Ceccarelli – di aggiungere una clausola fortemente voluta dal presidente Rossi: firmeremo il contratto con Trenitalia solo se, contestualmente, sarà anche rinnovato il contratto-quadro con RFI, cioè con la società del gruppo Fs che è proprietaria delle infrastrutture. Un accordo a tre indispensabile per dare soluzione a un problema molto sentito nel traffico pendolare".
Si tratta del problema delle precedenze sulla Direttissima, in Valdarno particolarmente sentito tra i pendolari, che spesso si vedono costretti a perrdere minuti preziosi in attesa del passaggio dei Frecciarossa di turno, o addirittura si vedono dirottati sulla linea Lenta. "Abbiamo osservato – spiega Ceccarelli – che con l'aumento dei treni ad Alta velocità (erano 50 al giorno nel 2011, sono 185 oggi) il nostro traffico regionale ha diminuito la sua regolarità. Nel 2015 avrebbe dovuto essere in funzione il sottoattraversamento di Firenze che avrebbe liberato le tracce di superficie: ma così non sarà e noi non vogliamo che a sopportarne le conseguenze siano soltanto i nostri pendolari. Vogliamo che si ripristini la precedenza dei treni regionali rispetto a quelli ad Alta velocità nelle fasce pendolari. E' una condizione per noi fondamentale. E per avere questa garanzia vogliamo sederci intorno a un tavolo insieme a Trenitalia e Rfi".
Su questo punto arriva il commento di Maurizio Da Re, portavoce del Comitato dei Pendolari del Valdarno: "Presidente Rossi, assessore Ceccarelli, invitate anche noi al tavolo con Rfi e Trenitalia, non che non ci fidiamo, ma vogliamo essere sicuri che Ferrovie non ci prenda in giro: danno la precedenza ai treni regionali sulla direttissima (negli orari di punta), ma dopo ci tolgono la Direttissima per deviare i treni sulla Lenta!".