08, Ottobre, 2024

Ampliamento discarica, il Comitato “Vittime di Podere Rota” fa il punto

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Il Comitato: “Facciamo un pò di chiarezza sui fatti”

Sull'ampliamento della discarica di Podere Rota interviene di nuovo il Comitato "Vittirme di Podere Rota".

"Anche a Levanella, cronaca di pochi mesi fa, c'è chi ha ben pensato di fare affari con la gestione di rifiuti speciali, ma l'amministrazione di Montevarchi ha accolto le dimostranze della popolazione con a capo il PD, chiedendo, legittimamente, e ottenendo che ciò non accadesse mai.  Anzi il sindaco Chiassai ha stoppato sul nascere ogni possibile iniziativa, privata, volta ad accogliere rifiuti speciali. A Terranuova Bracciolini invece? Tutta un’altra storia, si, ma in peggio. Abbiamo, la discarica di Podere Rota da oltre 30 anni. Nata,  con soldi pubblici per un servizio pubblico essenziale, lo smaltimento dei rifiuti urbani del Valdarno,  ma che nel tempo  è diventata discarica  a gestione pubblico privata  e anche per rifiuti  speciali in  libero mercato da fuori ATO e fuori Toscana".

"Attualmente la gestione CSAI (azienda privata con gestione mista con il comune di Terranuova Bracciolini), per incrementare gli utili, ha chiesto l'ennesima autorizzazione di ampliamento per soli  rifiuti speciali, (anche da fuori regione,) che nulla a che vedere con il servizio pubblico, bensì con gli interessi privati.  Il gestore ribadisce che è una richiesta legittima da parte di un imprenditore, come avviene di norma. Noi diciamo che apparentemente sembra un’operazione prettamente  privata di un imprenditore, se non fosse che è di una società a partecipazione pubblica con in testa il Comune sede di impianto e socio di maggioranza, col sindaco che, a secondo dell’opportunità, diventa imprenditore e controllore di sé stesso,  un intreccio di interessi pazzesco".

Il Comitato continua: "Se venisse approvato questo progetto ci ritroveremo una mega discarica attiva, in casa, che dal 2021 al 2027 non prenderà i nostri rifiuti urbani. Sembra un paradosso  ma questa è la realtà. Ci sarebbe da ridere se non fosse che questo ennesimo scempio ricade nuovamente sui soliti cittadini. Ancora su questo territorio aspettiamo soluzioni concrete ai problemi atavici esposti e  denunciati dai cittadini  e dagli enti di controllo. Non ci vuole immaginazione per capire chi trarrà beneficio da questo giochino, in prestigio e in soldoni. Sicuramente questa “strategia” ben architettata toglie qualche grossa castagna dal fuoco  a qualche principe fiorentino, facendole  diventare castagne d’oro e poco importa  a quale prezzo".

"A nulla valgono le continue denunce della popolazione, le relazioni degli enti di controllo che evidenziano puntualmente i problemi di questo impianto. A nulla valgono le prese diposizione dei  sindaci  del Valdarno  e dei  cittadini chiedono la  chiusura  al 2021 come previsto e promesso con l’ultimo ampliamento. Noi pensiamo che il sindaco Chienni, anche in qualità di presidente della conferenza dei sindaci, e l’amministrazione Terranovese hanno il dovere di ascoltare gli organi di controllo, le istanze dei cittadini e dei sindaci del territorio, e agire nell’interesse comune degli stessi e non certo di una società privata, diversamente sarebbe evidente e gravissimo prendere atto di come sia impossibile conciliare gli interessi pubblici e ambientali, con quelli economici privati".

"Noi vogliamo essere fiduciosi, e sperare che il sindaco Chienni, pur essendo dipendente di SEI Toscana di cui fa parte CSAI, (e di cui  SEI T. ne esprime la vicepresidenza) mantenga l'imparzialità necessaria nell'interesse del territorio e dei cittadini senza dare priorità a quelli privati. Vogliamo sperare che il PD a Terranuova segua l’esempio del vicino PD di Montevarchi (che ci auguriamo si esprima con lo stesso impeto per Podere Rota), contestando ufficialmente il progetto di CSAI. Vogliamo sperare in una presa di posizione forte, con tutti gli atti concreti possibili, di tutti i sindaci del Valdarno che vogliono  la chiusura al 2021, nei confronti non solo della Regione ma del Sindaco e dell’amministrazione  Terranovese  cui spetta  il potere decisionale sul territorio.  Prima o poi, la storia e la natura  renderanno  giustizia di quanto operato e di quanto subito. Noi continueremo a ricordare e reclamare il rispetto, il nostro e delle promesse fatte, affinché il sindaco Chienni si renda conto delle gravi responsabilità che si assumerà; finchè il territorio delle Balze e la nostra vita  saranno  ostaggio delle sue decisioni".

 

 

Articoli correlati