Secondo il governatore della Toscana Enrico Rossi, il sottoattraversamento di Firenze è indispensabile: “I treni ad Alta velocità vanno separati da quelli regionali”. Replica il Comitato valdarnese: “Meglio investire quelle risorse su treni regionali e metropolitani”
Tunnel Tav sì, tunnel Tav no. A Firenze il dibattito è forte, ora che alcuni protagonisti politici, a partire dal sindaco Nardella, hanno rimesso in dubbio il progetto del sottoattraversamento, che comprende anche la stazione Foster, e la separazione dei flussi di Alta velocità e regionali. Un progetto che in realtà è più complesso, ma che comunque riguarda anche il Valdarno.
Prima di tutto, perché le terre di scavo di quel tunnel sono destinate in Valdarno, a Cavriglia, e sono state al centro di lunghi dibattiti e contestazioni sulla loro natura. Al momento, l'accordo raggiunto prevede, in parole povere, controlli quotidiani su ogni carico di terra in arrivo, quando questa arriverà. In cambio, il Valdarno ottiene finanziamenti importanti per opere pubbliche, a partire dal nuovo tunnel del Porcellino.
L'altra questione che lega il Valdarno alla questione Tav è quella dei treni regionali. E oggi il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che il progetto lo difende a spada tratta, tira in ballo proprio questo aspetto. "Dovranno passare sul mio corpo, non si può ripartire da capo tutte le volte. I treni ad Alta velocità vanno separati da quelli regionali. Per questo si faccia il sottoattraversamento di Firenze. Non darò nessun assenso a soluzioni diverse fino a quando sarò presidente di questa Regione, soprattutto alla luce di quanto è avvenuto in Puglia", ha dichiarato stamani a Controradio.
"Si investono troppi miliardi nell'Alta velocità tra Milano e Napoli – ha aggiunto Rossi – e si abbandonano le reti regionali destinate ai pendolari. Ciò è scandaloso. Il governo si dia da fare di più su questo tema. La Toscana è l'unica regione che ha investito per i raddoppi di alcune linee". Tornando alla questione Av, Rossi ha affermato: "Va superato il tappo di Firenze. Nel 2010 Moretti mi rassicurò che entro il 2014 il tunnel avrebbe diviso i treni regionali da quelli ad Alta velocità. Ad oggi siamo ad un buco, nulla è stato fatto".
"La differenziazione tra Av e regionali va fatta, non basta la velocizzazione prospettata recentemente da Ferrovie. Si liberi quindi la stazione di Firenze dall'affollamento Av, si trovino le soluzioni per le terre di scavo e si superino le difficoltà legate alle inchieste della magistratura. Invito Fs a ripensarci, e anche il governo. Capisco la project review portata avanti dal ministro, ma serve una riflessione seria e a Firenze ciò vuol dire separare le linee Av da quelle regionali. Non vorrei che tra qualche anno si passasse da bischeri se la velocizzazione tecnologica per aumentare la capacità dei binari si dimostrasse inadeguata", ha concluso Rossi.
Non è d'accordo con il governatore, invece, il Comitato pendolari del Valdarno, che scrive: "Ci sentiamo coinvolti nel dibattito in corso sull'Alta Velocità di Firenze, proprio perchè i pendolari del Valdarno sono fra le principali 'vittime' delle Frecce e degli Italo sulla Direttissima. E allora, partiamo dicendo che non esiste alcun rischio di perdere l'Alta Velocità a Firenze senza tunnel, perchè dal 2009 l'AV attraversa e ferma a Firenze, a S.M.Novella, ma anche a Campo di Marte, dove una ventina di Frecce, via Statuto-Rifredi, vanno direttamente a Bologna e al Nord".
Poi la questione della separazione dei flussi: "Le interferenze fra treni AV e treni regionali sono a Firenze Rovezzano, sulla Direttissima, dove c'è il vero 'tappo', e il tunnel non servirebbe a nulla, perchè è previsto a valle, all'altezza delle Cure: gli 'inchini' dei pendolari alle Frecce, per la precedenza all'ingresso della Direttissima, sono destinati a rimanere anche con il tunnel Tav. La separazione è vista negativamente dal Valdarno, perché è stata intesa dalla Regione come lo spostamento dei pendolari dalla Direttissima alla Lenta, con aumento dei tempi di viaggio, ritardi e disservizi". Poi il Comitato propone come possibile soluzione 'di superficie' alla promiscuità in stazione di regionali della linea Aretina e treni di alta velocità, la realizzazione di un nuovo binario a Santa Maria Novella.
E ancora: "Se fosse cancellato il sottoattraversamento Tav di Firenze, le risorse risparmiate potrebbero essere utilizzate non solo in un nuovo tracciato di superficie, un treno metropolitano fiorentino già previsto ma mai concretizzato in progetti; ma anche reinvestite nel trasporto ferroviario regionale e fiorentino, anche recuperando le fermate e le piccole stazioni cancellate nell'accordo del 2011 e acquistando altri nuovi treni regionali per i pendolari".
"Il Presidente Rossi, nell'estate 2014 – ricorda infine il Comitato – dichiarò che non avrebbe firmato alcun contratto con Trenitalia, "finché non sarà garantito che i treni regionali passino avanti all’alta velocità, i pendolari hanno diritto ad arrivare in orario”, ma intanto gli inchini continuano e il nuovo contratto sta per essere firmato, e non è chiaro, se il contratto prevede un investimento importante, già suggerito nell'accordo del 2011: nuovi treni regionali superveloci capaci di arrivare a 200 km/h, così da favorire e facilitare la promiscuità fra Regionali e Frecce sulla Direttissima".