La meridiana o orologio solare è il più antico strumento di misurazione del tempo, per secoli ha occupato le facciate di chiese, chiostri, campanili, ville, fattorie, abitazioni, abbellendo il loro aspetto e al contempo svolgendo un’importante funzione pratica: scandire le giornate. Ecco quindi qualche esempio di meridiane valdarnesi da scoprire.
La storia della misurazione del tempo ha origini antichissime: le fonti storiche riportano, infatti, che i primi strumenti risalgono al 2670 a.C., in Cina. Anche i babilonesi e gli egizi avevano metodi dii calcolo del tempo, come ad esempio l’obelisco, attraverso cui si misurava l’ora con l’ombra del sole del monumento proiettata su un segno nel terreno sottostante. La meridiana è composta da un’asta, detta gnomone, che si poggia perpendicolarmente su una superficie affrescata e non, il quadrante. Quando i raggi del sole colpiscono l’asta, la sua ombra si proietta sul quadrante graduato. Furono i romani ad importare in Italia l’arte delle meridiane dal vicino oriente: Ottaviano Augusto fece realizzare un quadrante solare orizzontale in Campo Marzio basandosi proprio sugli obelischi egizi. Da questo momento, l’uso di meridiane si diffuse ampiamente e la copiosa quantità di meridiane arrivate ai giorni nostri ne è la prova. Durante il Medioevo, invece, le meridiane iniziarono ad apparire affrescate sui muri delle chiese o degli edifici pubblici, per poi essere abbellite e adornate nel Rinascimento e poi nel periodo Barocco. In seguito, questo strumento del tempo per ovvie ragioni, legate allo sviluppo delle tecnologie, ha perso la sua funzionalità ed è diventato un abbellimento di edifici, ville, giardini, antiche fattorie, chiese e non solo.
Anche nel nostro territorio, si possono scovare delle meridiane, spesso realizzate nei chiostri delle chiese o in edifici privati da appassionati in materia. Ad esempio, nella facciata dell’Osteria Giusti, in Località Ciliegi a Reggello, si può ammirare una meridiana affrescata realizzata durante il rifacimento della struttura. L’imbianchino che vi fece i lavori era un grande appassionato di meridiane e chiese ai nuovi proprietari di poterne realizzare una. Questa meridiana presenta l’asta e il quadrante molto semplice, ma il tutto è abbellito da due angeli in volo che uniscono le mani nel punto preciso in cui lo gnomone è stato posto.
Anche la meridiana dell’Antica fattoria in Località La Mandriola, a Terranuova Bracciolini, venne realizzata da un appassionato di meridiane, ma purtroppo non vi sono molto notizie riguardanti questa particolare meridiana. Frequentemente era d’uso abbellire le meridiane con iscrizione e numeri in latino, infatti in questa particolare meridiane si legge:
Horas non numero nisi serenas
“Non conto che le ore serene“, chiaro riferimento al ruolo decisivo che svolge il sole in questa misurazione del tempo. Infatti, l’abbandono delle meridiane è anche dipeso dai grandi limiti che ne impedivano l’uso, come la mancanza di luce durante le giornate di pioggia e ovviamente durante le ore notturne.
Nelle strette strade del borgo di Loro Ciuffenna, è stata restaurata nel 1997 una meridiana, che oggi risalta grazie ai suoi colori sulle pietre locali degli edifici del centro storico. Anch’essa presenta una classica iscrizione latina:
Sine sole sileo
“Senza il sole taccio“, altro chiaro riferimento all’importante del Sole che si trova in tantissime meridiane al mondo. Curioso che nel 2012 i realizzatori della più precisa meridiana al mondo, a Engadina, uno dei luoghi più soleggiati in Svizzera, scelsero di chiamarla proprio Sine sole sileo. Questa meridiana presenta un quadrante dipinto, si può osservare un cielo stellato, due rose dei venti e al centro in alto il sole stesso. Senza dubbio, però, i colori accesi e in contrasto sono la sua maggiore particolarità.
I luoghi di preghiera, come chiese e conventi, hanno visto la maggior diffusione dell’orologio solare poichè esso serviva per scandire nella giornata i vari momenti della preghiera. A Figline nella Chiesa di Ponterosso possiamo ammirarne un esempio:
Il monastero di Vallombrosa si struttura intorno al Chiostro della Meridiana, realizzato nel XV secolo e chiamato così appunto per la presenza di una meridiana.
Come possiamo notare in quest’ultima meridiana, spesso nel quadrante venivano anche realizzati i simboli dei segni zodiacali ricorrenti. Simili iscrizioni sono visibili anche nell’ex frantoio di San Giovenale a Reggello: durante la ristrutturazione i nuovi proprietari hanno deciso di mantenere la meridiana perchè secondo la memoria comune “c’era sempre stata”. Il recupero di questa meridiana è stato realizzato da restauratori esperti che hanno mantenuto il suo aspetto originario.
Per ovvie ragioni questo strumento di misurazione del tempo è andato perduto nella sua praticità, tuttavia le meridiane restano un’importante patrimonio culturale italiano, segno di come un tempo, forse, si cercava di vivere la vita seguendo non i numerosi ritmi odierni, ma la natura stessa, o meglio i raggi del sole stesso.