19, Aprile, 2024

“Attenti al lupo!?” Dialogo con l’esperto Luigi Boitani sulla presenza di lupi nel nostro territorio

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L’associazione culturale Montegonzi organizza un incontro dal titolo”Attenti al lupo!?” Con il massimo esperto italiano di lupi Luigi Boitani. L’appuntamento è previsto per sabato 25 marzo alle ore 21 nella sala del Circolo della Filarmonica di Montegonzi. Il dialogo con l’esperto servirà a prendere coscienza della presenza del lupo nel nostro territorio, tra il Valdarno ed i monti del Chianti, e a informarsi sull’argomento per capire come accettare o trarre vantaggio dalla presenza dei lupi.

Il lupo rappresenta, nell’immaginario di molte persone, l’essenza stessa di ferocia e malvagità, ma è anche gradualmente divenuto una testimonianza tangibile di una elevata naturalità e ‘salute’ dei nostri boschi. Questa insolita presenza suscita interessi diversi e spesso contrastanti. Infatti, per ampi settori della popolazione rurale e venatoria esso rappresenta uno scomodo competitore, un elemento di conflitto con le attività umane. Un grave problema per tutte le aziende che lavorano nel mondo agricolo e dell’allevamento. Recentemente si sono moltiplicate assemblee pubbliche, denunce degli allevatori e delle associazioni di categoria, che hanno chiesto alla Regione Toscana (presso cui è istituita la Task force lupo, che si occupa anche della gestione delle popolazioni ibridi cane lupo e cani incustoditi) di affrontare il problema con un approccio scientifico, ascoltando gli esperti.

Luigi Boitani:”All’inizio degli anni Settanta in Italia sopravvivevano un centinaio di lupi, quasi tutti arroccati nelle montagne dell’Abruzzo. Cinquant’anni dopo, il lupo è tornato a colonizzare anche zone dove non si vedeva da più di un secolo, ha ripreso a popolare l’Italia: gli Appennini, soprattutto, le colline della Toscana, infine le Alpi, con sconfinamenti verso le città. È un “ritorno naturale”, favorito dal fatto che il lupo è una specie particolarmente adattabile, dall’inserimento di questo animale tra le specie protette, dal divieto di cacciarlo e dal progressivo abbandono delle montagne da parte dell’uomo. Le zone agricole pedemontane sono rimaste incolte e sono tornati a moltiplicarsi caprioli, cervi, daini, cinghiali. Il lupo ha ripreso a moltiplicarsi perché ha ritrovato un habitat in cui muoversi e prede da mangiare svolgendo il suo ruolo indispensabile di regolazione delle popolazioni di prede come i cinghiali”

Sonia Tognazzi, assessore all’Ambiente:” La speranza è che incontri come questo possano aiutare le autorità competenti a ricercare una soluzione concreta-ispirata alla cultura della convivenza col lupo e al mantenimento del difficile equilibrio tra natura selvatica e presenza umana – che soddisfi tutte le parti interessate dal fenomeno.”

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