20, Aprile, 2024

Podere Rota, San Giovanni fa istanza alla Regione per l’archiviazione del Paur. Vadi: “Non sussistono le condizioni per l’ampliamento della discarica”

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Il Comune di San Giovanni presenterà istanza alla Regione Toscana chiedendo l’archiviazione del Paur del progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota e con questa istanza si presenterà alla prima conferenza dei servizi indetta, dopo rinvii e sospensioni, per il 23 febbraio.

“In questi due anni – ripercorre il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi – si sono susseguite numerose convocazioni, da parte della Regione Toscana, della prima conferenza dei servizi, sistematicamente annullate e rinviate”.

Il progetto di ampliamento del sito per rifiuti speciali non pericolosi fu, infatti, presentato alla Regione Toscana da Csai nell’ottobre del 2020, mentre l’apertura del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) risale al 21 gennaio 2021, ormai due anni fa. La prima conferenza dei servizi fu convocata il 12 ottobre 2021 poi rimandata al 23 febbraio 2022. Il 18 febbraio 2022 Csai presentò alla Regione istanza di sospensione del procedimento per un massimo di sei mesi per cui venne revocata la convocazione della conferenza dei servizi precisando che, “decorso il termine di sei mesi, in assenza di ulteriori comunicazioni da parte del proponente, sarebbe stata disposta d’ufficio l’archiviazione del procedimento”. (Comunicazione della Regione Toscana, Sospensione del procedimento).

“La Regione – continua il sindaco – accolse la richiesta di sospensione che anche noi, come Comune di San Giovanni Valdarno, avevamo avanzato per le vie formali, a seguito dei rilievi di Arpat Arezzo (Ria settembre 2020, Ria gennaio 2022) sulla potenziale contaminazione delle acque sotterranee. La sospensione del Paur, e contestualmente della conferenza dei servizi per sei mesi, sarebbe dovuta servire a Csai per avviare le procedure necessarie ad indagare ed approfondire la situazione dell’area sulla quale sorge la discarica. Prima della scadenza dei sei mesi, il 2 agosto 2022, tuttavia Csai chiese una ulteriore sospensione di altri sei mesi, non accordata questa volta dalla Regione Toscana”.

Nella comunicazione regionale del 19 agosto 2022 “si ritiene non sussistano le condizioni per ulteriormente procrastinare la sospensione dei termini del procedimento come da richiesta formulata con vostra nota prot. 0305293 del 02.08.2022; con la presente si informa quindi che, decorso il termine dei sei mesi già assentito, si procederà a convocare la prima riunione di Conferenza di servizi”,

Il sindaco Vadi spiega ancora che la Direzione ambiente ed energia settore valutazione impatto ambientale della Regione Toscana convocò di nuovo la conferenza per il 10 novembre 2022 e la rinviò, prima, al 7 dicembre 2022, poi a data da destinarsi “una volta acquisiti gli esiti del procedimento di bonifica” relativamente alla questione del superamento delle Csc in alcuni piezometri della rete di monitoraggio della discarica, nell’ambito della Conferenza dei servizi aperta dal Comune di Terranuova Bracciolini.

“In data 11 gennaio 2023 e in data 26 gennaio 2023 la Regione Toscana ha inviato due nuove Comunicazioni al Comune di Terranuova Bracciolini e a Csai in cui fa ‘richiesta di informazioni sulla bonifica in corso e richiesta informazioni sulla tempistica del procedimento di bonifica in corso’. La conferenza dei servizi che si è svolta presso il Comune di Terranuova Bracciolini, che ha in capo il procedimento di bonifica relativo alla potenziale contaminazione delle acque sotterranee, si è conclusa a fine dicembre dello scorso anno con un esito che indica in almeno sei mesi di tempo la messa a punto del piano di caratterizzazione dell’area che potrà consentire di avere un quadro chiaro delle condizioni ambientali dell’area su cui sorge la discarica e di procedere alla eventuale bonifica”.

“Tempi ancora lunghi che non giustificano che rimanga ancora aperto, senza certezze, il Paur iniziato nel Gennaio del 2021. La prima conferenza dei servizi – dichiara quindi Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno – sull’ampliamento della discarica di Podere Rota che si aprirà il 23 febbraio prossimo, finalmente e concretamente dopo numerosi rinvii e sospensioni durati due anni, non può non tenere conto del fattore tempo. Il Paur è aperto da oltre due anni, ancora sono necessari altri sei mesi e forse anche più di sei mesi per mettere a punto il piano di caratterizzazione dell’area rispetto alla potenziale contaminazione delle acque sotterrane. Inoltre, se i dati che Arpat riporta nel Ria 2019 e 2020 ma anche nel Ria 2021 e 2022 diffusi a fine gennaio di quest’anno venissero confermati, allora sarebbe necessario intraprendere le procedure di bonifica dell’area e questo renderebbe, di fatto, impossibile procedere all’ampliamento. Per questo faremo formale istanza alla Regione Toscana di archiviazione del Paur del progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota e con questa istanza il Comune di San Giovanni Valdarno si presenterà il 23 febbraio alla prima conferenza dei servizi”.

“La Regione deve tenere conto e prendere atto che, ancora, dopo due anni non sussistono le condizioni ambientali necessarie per autorizzare l’ampliamento della discarica, che non c’è una chiara definizione della situazione del terreno e che le procedure del Piano di caratterizzazione e dell’eventuale bonifica hanno ancora un tempo lungo davanti per espletarsi. Questo nuovo passaggio verso l’archiviazione del Paur si aggiunge all’altro importante passaggio, deliberato in assemblea di Ato Sud nel dicembre del 2021, che ha stabilito la fine dei conferimenti dei rifiuti urbani a Podere Rota con il completamento dei volumi, conferimenti che si sono conclusi nello scorso mese di luglio. Dopo quasi tre anni, una inchiesta pubblica molto partecipata e sentita, una lunga battaglia che ha visto protagonisti i sindaci del Valdarno, le associazioni del territorio, i cittadini, sono fiduciosa che possa concretamente realizzarsi l’obiettivo, per noi prioritario, della chiusura definitiva della discarica di Podere Rota, attiva da oltre trent’anni”, ha concluso il sindaco.

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