Inchiesta sui materiali riciclati contenenti Keu: aperto l’impianto di Levane per permettere i lavori di messa in sicurezza. Il sindaco di Bucine Nicola Benini fa il punto sottolineando che la bonifica dell’area, invece, prevede tempi più lunghi e complessi soprattutto per le risorse economiche necessarie. Confermata l’intenzione del Comune di Bucine di costituirsi parte civile nel processo. Sulla vicenda, tra l’altro, si è, in passato, pronunciata anche l’assessore regionale Monia Monni affermando: “Saremo fermi e rigorosi nel richiamare chi ha inquinato alle proprie responsabilità verso il territorio, perché in questo paese chi inquina paga e noi pretendiamo che chi ha inquinato paghi”.
“L’Amministratore giudiziario, insieme alla polizia, ha riaperto l’impianto Le Rose di Levane per consegnarlo alla ditta che dovrà eseguire i lavori di messa in sicurezza. La situazione è complessa, però siamo arrivati all’affidamento degli interventi: il materiale presente verrà coperto e verranno regimate le acque piovane in maniera che non ci siano infiltrazioni nelle falde acquifere. La fase di bonifica vera e propria, invece, avrà tempi e modalità molto più lunghi”.
“Stiamo anche definendo il progetto della messa in sicurezza della collinetta sovrastante dove erano stati depositati materiali inquinanti. Le cose da fare sono tante così come le risorse necessarie. L’Amministratore giudiziario ha a disposizione risorse sequestrate all’impresa: speriamo che siano sufficienti per effettuare tutti gli interventi. Non si può certo chiedere di farli con le casse del Comune quindi spero vivamente che l’Amministratore giudiziario insieme alla Regione ci mettano nelle condizioni di intervenire velocemente e senza il nostro sostegno finanziario”.
Sul cantiere Tozzi, ubicato in via XXV Aprile a Bucine, dove vi era un “sospetto interramento di materiali contaminati indebitamente qualificati come inerti riciclati” Benini specifica: “E’ stata riconvocata la Conferenza dei servizi: il privato ha dato la disponibilità ad intervenire personalmente ed ha presentato un progetto preliminare. Sono stati convocati tutti gli interessati, Regione, Arpat e Usl, e nelle prossime settimane verrà valutata la proposta così da predisporre il progetto definitivo e procedere alla bonifica. Sarebbe la soluzione ideale”.
Costituzione in parte civile: “Abbiamo dato mandato all’avvocato di capire la procedura: ancora non è stata fissata l’indagine preliminare che dà il via alla costituzione. Ci costituiremo sicuramente perchè Bucine ha ricevuto un danno enorme da questa vicenda: è un Comune che punta tutto sul turismo e sui prodotti dell’agricoltura ed essere stati per mesi sui giornali come territorio contaminato da materiali inquinanti è un danno di immagine enorme. E poi per tutelare i nostri cittadini perchè c’è un danno ambientale importante che deve essere risarcito”.