La comunità di Cavriglia si è riunita oggi per commemorare l’81° anniversario dell’eccidio del 4 luglio 1944. Una giornata di memoria collettiva per ricordare le vittime del massacro nazista che segnò in modo indelebile la storia del paese.
“L’urlo della Memoria” si alza forte. La cerimonia ricorda, a distanza di 81 anni, i 192 civili uccisi tra il 4 e l’11 luglio 1944 dalla ferocia nazifascista. Al centro della commemorazione, i terribili massacri dell’unità Hermann Göring della Wehrmacht. Le stragi colpirono Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto Valdarno, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole.
Anche quest’anno, l’Amministrazione Comunale ha organizzato le celebrazioni, che sono iniziate questa mattina. Alle 8:30 si è svolta la Santa Messa per i caduti nella Chiesa di San Donato a Castelnuovo. Sì sono poi svolte le commemorazioni con la Santa Messa presso il Monumento ai Caduti a Meleto Valdarno, celebrata da S.E. Mons. Stefano Manetti, Vescovo di Fiesole. Dopo la cerimonia religiosa si sono svolti i saluti istituzionali, con l’intervento del sindaco di Cavriglia, Leonardo Degl’innocenti o Sanni e Giacomo Gambassi, giornalista con esperienza sul campo di guerra in Ucraina.
Sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni: “Quest’anno commemoriamo l’81^ anniversario degli eccidi nazifascisti che a Cavriglia si sono perpetrati tra il 4 e il 11 Luglio 1944, portando via la vita a 192 uomini innocenti in quattro paesi del nostro territorio. Purtroppo è la quarta strage in termini numerici a livello nazionale, dopo Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema e le Fosse Ardeatine. Un messaggio che ho provato a dare questa mattina alla numerosa comunità presente e alle associazioni del territorio è quello della coltivazione della memoria, perché senza memoria non c’è futuro, però bisogna davvero continuare a lavorare molto per il trasferimento della memoria, lavorare con giovani in maniera simbolica, in maniera anche pragmatica, con le iniziative da mettere la terra in costante, noi stiamo facendo qui al Borgo di Castelnuovo perché come possiamo vedere tutti i giorni siamo inondati da notizie terribili che provengono dai fronti di guerra. In questo momento ci sono 56 paesi che nel mondo che sono in conflitto tra di loro. Noi naturalmente siamo più sensibili a quelli della striscia di Gaza e all’Ucraina. Però come ricordavano in passato delle persone molto importanti, siamo di fronte alla terza guerra mondiale anche se a pezzi, lo ricordava Papa Francesco e credo che sia un’assoluta verità, quindi c’è bisogno a questo punto non solo di testimoniare ma c’è bisogno di agire, c’è bisogno di prendere non solo coscienza ma di schierarsi con azioni importanti perché questi territori, le persone più deboli, in particolare i bambini aspettano la voce di chi come noi ha avuto la fortuna di nascere e vivere nel posto giusto, dove per il momento non ci sono guerre.”
Professor Marco Casamonti: “Quando fai un progetto in un luogo, cerchi di mettere tutto il tuo cuore, la tua passione, la tua testa in quel progetto e non puoi farlo se non hai un senso, non sviluppi un senso di appartenenza a quella comunità. Io sono venuto a Castelnuovo dei Sabbioni per fare un lavoro, per restituire vita a un luogo abbandonato, però la storia di questo luogo mi appartiene, la memoria di questo luogo mi appartiene e poiché non c’è futuro senza memoria, le stragi nazifasciste che si sono compiute tra il 44 e il 45 in questo territorio mi hanno profondamente colpito, ma sono motivo di orgoglio e riflessione. Orgoglio per poter lavorare in questo luogo e poter restituire vita a questo paese. Allo stesso tempo l’orgoglio di poter dare un piccolissimo contributo a una comunità che continua a ricordare giustamente quelli che questo luogo ha subito e quello che queste persone hanno subito. Non potevo non esserci, mi ha fatto piacere partecipare, con affetto, con il cuore e con la testa. Grazie”
Giacomo Gambassi: “Ancora si continua a sparare e ancora si continua a uccidere come 80 anni fa è avvenuto qui nel Cavrigliese. Un anno fa in un paesino di circa 500 persone è avvenuto il più grande eccidio di civili in Ucraina, questo paese si chiama Groza, e un missile ha colpito un incontro dentro un bar al termine di un funerale. C’erano dentro questo piccolo caffè 60 persone e tutte sono state uccise. È stata ricostruita la dinamica di questo eccidio, come gli stessi Ucraini lo definiscono, secondo quanto ricostruito due collaborazionisti avevano inviato informazioni alle truppe russe distanti 30 km e da li è partito il missile che ha centrato il piccolo bar. Si celebrava il funerale e quello era un momento di incontro al termine del rito. Sono morti bambini dai 5 anni fino ad anziani oltre gli 80. Quindi oggi come 80 anni fa si ripetono stragi sui civili nei territori di guerra. Una guerra quella in Ucraina che per il momento non accenna a fermarsi, l’esercito russo avanza in più posizioni, spiragli per una pace non ce ne sono e la vicinanza in Ucraina si manifesta non soltanto con l’inivio di armi come tanti dicono e come nei governi si discute ma anche con una solidarietà concreata. Gli aiuti in Ucraina sono crollati, per la decisione di Trump di tagliarli ma anche per quella dei governi Europei. Ecco la pace si costruisce anche sostenendo la popolazione, come quella Ucraina che da tre anni vive sotto le bombe.”
Il Dottor Filippo Peleggati, medico con medico con esperienza a Gaza, non essendo potuto essere presente ha celebrato gli eccidi con una testimonianza video. Sono stati momenti toccanti, hanno dato forza e attualità al messaggio di queste celebrazioni. A 81 anni dai fatti, il sangue degli innocenti continua a scorrere in troppe parti del mondo.
Le celebrazioni proseguiranno questa sera alle ore 21, presso Piazza della Repubblica a Castelnuovo dei Sabbioni , dove è prevista la cerimonia di consegna delle Costituzioni ai diciottenni e la premiazione del “Cittadino dell’Anno 2025”. Successivamente, in collaborazione con il Festival Orientoccidente di Materiali Sonori, la stessa piazza sarà lo scenario del concerto “L’Urlo della Memoria” di Giacomo Rossetti, un artista dalla voce profonda ed emozionante.
Le manifestazioni si concluderanno giovedì 11 luglio con una Santa Messa presso il cippo dei caduti a Le Matole alle ore 10:00, mentre alle 19 è prevista una passeggiata della memoria. Infine alle ore 21 la presentazione del libro “Siamo Liberi” presso il Sacrario di San Martino. Le commemorazioni termineranno il 13 luglio alle 21 con il concerto di Bobo Rondelli & Musica da Ripostiglio in Piazza della Repubblica a Castelnuovo dei Sabbioni.