Si è concluso il primo motoraduno di respiro nazionale organizzato dalle Manette del Valdarno, il quindicesimo della storia del motoclub: e il bilancio è positivo, nonostante l’impegnativa sfida di riuscire a gestire una tre giorni che ha visto la presenza di centinaia di persone e moto, arrivate da tutta Italia e non solo.
Il Valdarno ha accolto infatti non solo le ‘consorelle’ di Zena a Manetta e Berghem a Manetta, rispettivamente da Genova e Bergamo; ma anche gruppi motociclistici di forze di polizia arrivati dalla Spagna (ben 4 gruppi), dal Portogallo e dalla Bosnia. Oltre 280 moto nel picco della manifestazione, cioè il motogiro di domenica, con 320 persone presenti. Un lungo e colorato serpentone a due ruote, che ha attraversato le strade del Valdarno fino a Cortona e Castiglion Fiorentino. Mentre il ‘villaggio motocilistico’ allestito per l’occasione a Pulicciano nel comune di Castelfranco Piandiscò, con la collaborazione attiva dei ragazzi di Arkadia, ha visto la presenza, nelle due serate di venerdì e sabato, di circa quattrocento persone.
Il 2 giugno, infine, la chiusura con il motogiro fino a San Leolino, per il pranzo finale: con la consegna dei riconoscimenti a chi ha partecipato, a tutti i collaboratori, e qualche premio speciale. Come quello al motociclista arrivato da più lontano: ha percorso ben 2.200 chilometri partendo da Vigo, in Spagna. Mentre il premio dedicato alla memoria di Beatrice Bossini è andato alla motociclista donna che ne ha percorsi 1.500, partita anche lei dalla Spagna.
Nell’occasione è stato sancito anche il passaggio di consegne con Genova: toccherà infatti a Zena a Manetta organizzare il raduno nazionale del 2026.
A commentare l’esito della manifestazione sono il presidente delle Manette del Valdarno, Andrea Biagioni, e il presidente nazionale de “Le manette mc”, Alessandro Fasolino, che ringraziano anche tutti coloro che hanno reso possibile questo primo motoraduno nazionale.