Si celebra il 10 febbraio (tre le iniziative in Valdarno) il Giorno del Ricordo: alla memoria dei 5mila italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945, e i 350mila profughi costretti all’esodo. Tremila di questi finirono a Laterina, nel Campo di accoglienza N° 82
Si celebra martedì 10 febbraio il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e i 350mila profughi istriani, che si rifugiarono nei 108 centri di raccolta allestiti in tutta Italia. Uno di questi era a Laterina.
In realtà, quella del campo di Laterina è una storia complicata, che in pochi oggi conoscono. Valdarnopost l'ha ricostruita in questo dossier:
Laterina, un ventennio di storia raccontato attraverso il campo n°82
In breve: a partire dalla Seconda Guerra Mondiale quel campo, situato nella piana, in mezzo all'attuale insediamento artigianale e produttivo, è stato nella storia prima di tutto un campo di concentramento per prigionieri di guerra; poi campo di prigionia controllato e gestito dai tedeschi; e infine, nel 1948, il Ministero dell'Interno italiano lo convertì in campo di accoglienza dei profughi dell'esodo istriano. (Qui la storia per intero).
Anni di storia italiana racchiusi dentro baracche circondate da un filo spinato, che ospitarono, fra il '48 e i primi anni '50, un totale di circa tremila persone: vivevano insieme, in lunghe baracche in stile caserma, inizialmente separati soltanto da coperte appese a corde di metallo. Poi, con gli anni, la vita nel campo si organizzò, tanto da formare un piccolo paese dentro il paese: con una chiesa, un parroco, una scuola elementare e materna, una infermeria, un medico, delle piccole botteghe.
Nella foto: la planimetria del Campo profughi di Laterina, nel 1950 (clic per allargare)
La testimonianza qui sotto è di Giulio Sabatti, che fu esule nel Campo raccolta profughi di Laterina quando era appena un bambino. L'ha raccolta l'Anvgd di Arezzo, in un lungo e accurato lavoro di ricerca portato avanti in particolare dal delegato dell'associazione Claudio Ausilio. Pagine e pagine di testimonianze, foto, racconti che ricostruiscono un pezzetto di storia, custodita soprattutto nella mente degli esuli di allora.
In Valdarno, il 10 febbraio 2015, saranno tre gli eventi commemorativi del Giorno del Ricordo.
Giulio Sabatti sarà protagonista a Cavriglia, dove l'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'Anvgd, ha coinvolto gli studenti delle classi terze della scuola media “Dante Alighieri”. Alle 10 al Circolo Sociale di Castelnuovo dei Sabbioni, i ragazzi avranno la possibilità di ascoltare e di fare domande a Sabatti, testimone dell'esodo italiano dalla Dalmazia e dall'Istria, trasferitosi in Toscana dopo la fine della guerra. Nella Sala Poggi sarà allestita anche una mostra fotografica a cura dell'Anvgd, che sarà poi donata al Comune di Cavriglia e resterà come esposizione permanente all'interno della scuola.
A Montevarchi la cerimonia si svolgerà invece ai giardini 'Martiri dell'Istria' di Levane, nella zona industriale. Alle 10,30 i saluti del sindaco e dei rappresentanti dell'Anvgd di Arezzo e del Valdarno, poi la deposizione di una corona d'alloro al monumento. Anche qui saranno presenti gli studenti della Scuola media "Mochi" di Levane.
A Reggello, infine, alle 10 nella sala consiliare, le istituzioni e gli amministratori incontreranno gli studenti della Scuola media del Comprensivo Guerri. All’iniziativa parteciperà anche Liana Sossi, profuga istriana, che ha vissuto in prima persona la tragedia delle foibe e della deportazione. Per l’occasione è stato anche convocato il consiglio comunale di Reggello.