23, Novembre, 2024

Bekaert, apertura dell’ufficio della Regione: le richieste dei sindacati

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Presenti alla conferenza stampa Gino Turrini, Fim Cisl, Giuliano Poggialini, Uilm Uil, Daniele Calosi, Fiom Cgil

Presenti alla conferenza stampa per la presentazione del titolare dell'ufficio, al terzo piano del palazzo municipale di Figline, che la Regione ha istituito per seguire da vicino la vertenza Bekaert anche i sindacati.

Gino Turrini, Fim Cisl: "Una richiesta da fare alla Regione potrebbe essere quella di riconoscere il Comune di Figline come area di crisi, vista la chiusura di uno degli stabilimenti più grandi della vallata. Per noi è importante l'accordo firmato al Ministero".

 

Giuliano Poggialini, Uilm UIl: "È apprezzabile l'interessamento della Regione. Si sta parlando della reindustrializzazione di un sito importante per tutto il Valdarno: per questo abbiamo bisogno di tutte le parti interessate. Chiediamo il massimo impegno di tutti e fatti concreti. Un sito che ha fatto la storia del Valdarno non può permettersi di sbagliare. Abbiamo bisogno di tutti".

 

Daniele Calosi, Fiom Cgil: "Chiediamo che lavori in stretto contatto con il Ministero dello sviluppo economico. È lodevole la decisione della Regione Toscana e del Comune di istituire un task force. Bisogna capire adesso se i soggetti che si sono presentati sono davvero interessati alla reindustrializzazione e se tutti siamo interessati. Io ho mandato una richiesta di incontro, al Ministero, alla Regione, alla Città Metropolitana, al Comune, all'azienda per attivare il tavolo e capire a quale punto è l'inizio della discussione sulla reindustrializzazione. L'atteggiamento di Sernet non è chiaro. Vogliamo capire perchè a nome dell'azienda non ha spiegato ai lavoratori quali sono i processi di collocazione a seguito della reindustrializzazione ma ha parlato solo delle uscite e del ricollocamento in realtà diverse. Io vorrei ricordare che il punto premiante dell'accordo non è solo aver salvaguardato per un anno i lavoratori con la cassa integrazione ma principalmente che lo stabilimento rimanga alla comunità. Se si svuota l'azienda di competenze e professionalità arriviamo al 31 dicembre e non c'è più nessuno, lo stabilimento chi lo riprende? Bekaert. Questo non è accettabile. È stato fatto un danno economico e sociale: adesso tutti devono lavorare per la reindustrializzazione a cominciare dal Ministro stesso".

 

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