22, Novembre, 2024

Poste, ancora proteste dei lavoratori. Cgil e Cisl proclamano altri dieci giorni di sciopero degli straordinari

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Dal 15 al 25 maggio i dipendenti di Poste Italiane saranno ancora in sciopero dello straordinario, sul territorio della Toscana. Per i due sindacati restano infatti aperti fronti problematici: dal recapito a giorni alterni alle modifiche per la consegna delle raccomandate in giacenza, i disagi si ripercuotono poi sull’utenza

Resta caldo il fronte sindacale sulla questione Poste Italiane: tanto che a partire da lunedì 15 maggio, e per dieci giorni, i sindacati di categoria di Cgil e Cisl hanno proclamato altri dieci giorni di sciopero degli straordinari. Una forma di protesta che va avanti, a fasi alterne, da mesi, perché i rappresentanti dei lavoratori vogliono mettere in luce i problemi ancora aperti sul tavolo, e le conseguenze che questi portano ai lavoratori e di riflesso all'utenza.

“Sul territorio della Toscana – spiega Marco Nocentini, segretario regionale Cisl Poste – il personale alla sportelleria e al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione non più sostenibile. Agli sportelli la situazione si è notevolmente aggravata dal servizio delle raccomandate in giacenza; sono oltre dieci giorni che i clienti aspettano anche un’ora per ritirare una raccomandata scaricando la loro rabbia nei confronti degli sportellisti. Al recapito la carenza di personale non permette a Poste Italiane di garantire gli standard di qualità concordati con le istituzioni”.

C'è poi la questione del postino in servizio solo a giorni alterni, che ha già investito il Valdarno aretino e che nel 2017 arriverà anche a Reggello e Rignano. “La nuova organizzazione del recapito a giorni alterni sta continuando a produrre grossissimi disservizi, con la corrispondenza che viene consegnata quando va bene una volta la settimana. Nonostante il problema sia sotto gli occhi di tutti, Poste Italiane continua a minimizzare la questione. Il personale inoltre continua a essere incentivato a andare in pensione senza un turn over”, commentano i sindacati.

“Partendo dalla situazione regionale – spiega Graziano Benedetti, coordinatore della Slc-Cgil Toscana – vogliamo riprenderci il nostro ruolo sul territorio nazionale, contrattando e confrontandoci con l’azienda su tutti gli argomenti, superando questa moda, che a noi non piace, di pensare che si possa fare a meno di un’interlocuzione. Vogliamo ripristinare il turn over del personale per migliorare la qualità del servizio erogato, bloccare le sindacale e aprire un tavolo di confronto con il sindacato che è in stato di agitazioni da mesi. Ci scusiamo per i disagi che arrecheremo ma non avevamo alternative alla lotta che abbiamo intrapreso”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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