Oltre al Comitato nato a Cavriglia la Conferenza dei sindaci del Valdarno ha indetto per venerdì mattina un tavolo operativo per organizzare un piano di aiuti
La Conferenza dei sindaci del Valdarno apre un tavolo operativo per organizzare insieme a enti, associazioni e a chiunque voglia collaborare un piano operativo per aiutare le popolazioni colpite dal sisma che alle 3.36 dell'altra notte con una magnitudo 6 ed epicentro ad Accumuli in provincia di Rieti ha distrutto città, come Amatrice, frazioni e ucciso tante persone.
Lo scenario sarà quello che nel 2012 portò i sindaci di San Giovanni, Bucine, Piandiscò, Cavriglia e Pergine a San Possidonio per il terremoto che con epicentro a Finale Emilia e una magnitudo di 5.9 seminò nel mese di maggio morte, dolore e distruzione nella pianura padana emiliana.
Di comune accordo con l'amministrazione comunale locale furono stabili aiuti subito e per il futuro a cominciare dalla ricostruzione per la scuola dell'infanzia e il micronido.
Oltre dunque alle protezioni civili, ai vigili del fuoco, alla Misericordia, al Gaib, al gruppo alpini, a La Racchetta e a tante altre associazioni di volontariato che portarono roulotte, acqua, generi alimentari, olio, la Conferenza dei sindaci del Valdarno si mise in moto per portare aiuti e permettere a quella terra di avere di nuovo una speranza per il futuro.
E anche per questo sisma quella stessa macchina riprenderà a girare. Dopo la costituzione di un Comitato pro terremotati a Cavriglia che ha iniziato a raccogliere vivere e materiale da portare nelle cittadine del Lazio, la Conferenza dei sindaci si prepara ad organizzare gli aiuti.