Via libera del Consiglio regionale all’aggiornamento dell’elenco degli alberi monumentali della Toscana. L’atto, illustrato dalla presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis, è stato votato all’unanimità. Il Consiglio regionale aveva approvato il primo elenco regionale degli alberi monumentali nel 2017, e successivamente modificato nel 2019. Questo è dunque il terzo elenco. E se nel 2019, l’elenco degli alberi monumentali era di 78 piante, da cui 2 eliminate per morte (con autorizzazione al taglio sia dalla Regione che dal Ministero), ora i nuovi alberi inseriti nell’elenco nel 2024 sono 89, per un totale di 165 piante.
Di questi, sono 15 gli esemplari che si trovano in Valdarno.
E fra questi c’è l’albero di maggiori dimensioni della Toscana: si trova nel parco del Castello di Sammezzano, nel comune di Reggello, ed è una sequoia sempreverde, la cosiddetta “sequoia gemella”, poiché il suo fusto si biforca a pochi metri dalla base in due enormi branche verticali. È alta quasi 54 metri ed ha una circonferenza di 837 centimetri; è la sequoia più alta d’Italia, che non solo fa parte degli alberi monumentali del nostro paese, ma anche della ristretta cerchia dei “150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale”. L’età stimata è di circa 170 anni.
Sempre a Reggello, nell’elenco degli alberi monumentali ci sono altri sei esemplari:
- Nel parco del Castello di Sammezzano: un Cipresso di Lawson, circonferenza fusto 230 centimetri, altezza circa 20 metri.
- Reggello, Leccio, Castello di Sammezzano: Sequoia gigante, circonferenza fusto 610 centimetri, altezza circa 28 metri.
- Reggello, Foresta di Sant’Antonio: Fagus sylvatica L. – Faggio, circonferenza fusto circa 500 centimetri, altezza 30 metri.
- Reggello Vallombrosa: Fagus sylvatica L. – Faggio, circonferenza del fusto 380 centimetri, altezza 22 metri. È conosciuto anche come “Faggio Santo”, secondo la tradizione San Giovanni Gualberto si ritirava in preghiera sotto questa pianta che, un giorno, gli offrì riparo, abbassando i suoi rami.
- Reggello Vallombrosa, Arboreto: Sequoia gigante, circonferenza fusto 650 centimetri, altezza 30 metri.
- Reggello Vallombrosa, Arboreto: Pinus lambertiana Douglas – Pino di Lambert (rilevante anche per la rarità botanica della specie), circonferenza fusto 515 centimetri, altezza 51 metri.
A Figline, invece, è la rilevanza storica che ha portato alla decisione di inserire nell’elenco degli alberi monumentali i gelsi ai quali furono impiccate le vittime dell’eccidio di Pian d’Albero:
- Sant’Andrea in Campiglia: Insieme omogeneo di Morus nigra L – Gelso, circonferenza fusto circa 150 centrimetri, altezza circa 5 metri. Sono appunto i due gelsi dell’eccidio di Pian d’Albero, segnalati dall’amministrazione comunale proprio per il loro valore storico.
Montevarchi mantiene nell’elenco degli alberi monumentali un esemplare: è il Leccio che si trova sul Colle dei Cappuccini, accanto all’ex convento; la sua enorme chioma, tra l’altro, vista da un’angolatura particolare, ha la forma di un cuore.
- Montevarchi, Colle dei Cappuccini: Quercus ilex L. – Leccio. Circonferenza del fusto, 520 centimetri; altezza, 20 metri.
Infine, Bucine, che vanta ben sei esemplari nell’elenco regionale degli alberi monumentali (qui ulteriori approfondimenti). Sono:
- Bucine, Petrolo: Cipresso comune, Circonferenza del fusto, 435 centimetri; altezza, 23 metri. Si trova poco prima della Pieve di Galatrona, la sua età stimata è di circa duecento anni.
- Bucine, Castiglion Alberti: Gelso nero, Circonferenza del fusto, 520 centimetri; altezza, 20 metri. È il gelso dell’aia di casa Zani; fu piantato 150 anni fa per l’allevamento del baco da seta.
- Bucine, Bellavista: Leccio, Circonferenza del fusto, 333 centimetri; altezza, 19 metri (foto in testa all’articolo).
- Bucine, Montebenichi: Olivo, Circonferenza del fusto, 300 centimetri; altezza, 5 metri. È noto anche come “olivone di Montebenichi”, un esemplare unico, un albero di olivo monumentale plurisecolare, si stima che abbia almeno trecento anni di vita. Da questo esemplare è partito un progetto per riscoprire una varietà di olive unica, da cui produrre l’extravergine della Valdambra.
- Bucine, Badia a Ruoti (Il Molinaccio): Quercus Pubescens, Roverella, Circonferenza del fusto, 440 centimetri; altezza, 25 metri.
- Bucine, Pietraviva: Tasso, Circonferenza del fusto, 400 centimetri; altezza, 18 metri. Si trova nel giardino di una villa di Pietraviva, che si affaccia sulla piazza del paese, da dove lo si può ammirare.