22, Luglio, 2024

“Qualsiasi cosa accada”, presentato l’ultimo libro di Filippo Boni sull’imprenditore Fabrizio Bernini

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Ieri sera, al Teatro Garibaldi di Figline Valdarno, si è tenuta la presentazione del nuovissimo libro di Filippo Boni incentrato sulla vita e, soprattutto, sulla persona di Fabrizio Bernini, fondatore e attuale Presidente della nota industria terranuovese Zucchetti Centro Sistemi.  

Qualsiasi cosa accada. Fabrizio Bernini. Il sogno di un imprenditore. La storia della sua famiglia. Il potere di una promessa“, edito dalla casa editrice ASKA, è il titolo della neo opera presentata al pubblico nella serata di ieri sera. Un titolo che già lascia intravedere il messaggio principale che Fabrizio Bernini assieme a Filippo Boni hanno cercato di trasmettere con le pagine di questo romanzo. Tutto, però, ha inizio la primavera scorsa, quando i due si incontrarono durante la consegna delle borse di studio ai giovani studenti meritevoli promossa dalla Banca del Valdarno. In questa occasione, Filippo Boni tenne un discorso incentrato sulla strage di via Fani, avvenuta durante il rapimento dell’onorevole Aldo Moro il 16 marzo 1978. Boni, infatti, aveva lavorato a lungo sulle vite delle persone direttamente coinvolte della scorta dell’onorevole. Un messaggio importante e soprattutto di sofferenza, che Fabrizio Bernini aveva carpito. Così, racconto lo stesso Filippo Boni: “Pochi giorni dopo mi hanno contattato per scrivere un libro su Fabrizio Bernini. Io lo conoscevo già da tempo, ma quando capì cosa ci fosse davvero dietro l’imprenditore rimasi scioccato”.

L’opera, frutto di questo incontro, è stata presentata al Teatro Garibaldi, dove Fabrizio Bernini e Filippo Boni hanno presentato “Qualsiasi cosa accada”, moderati da Cecilia Primerano, giornalista conduttrice TG1, e accompagnati dalla musica del cantautore Giacomo Rossetti. Presenti in sala anche numerosi membri delle Amministrazioni comunali del Valdarno e centinaia di persone.

“Per la prima volta da quando sono nato sento il bisogno di riappropriarmi delle mie radici e di ritrovare il senso del mio viaggio su questo benedetto pezzo di terra che ho attraversato fino ad oggi. Ne sento il bisogno perché me lo chiede la parte più intima di me. Ma ne sento il bisogno anche per chiudere un cerchio che ancora oggi è rimasto aperto dopo la scomparsa di entrambi i genitori”, si legge in “Qualsiasi cosa accada”. È lo stesso Fabrizio Bernini che irrompe sulla pagina in prima persona, il quale incappato in un ricordo di giovinezza, la sua vecchia Guzzino, ripercorre in sella di essa la sua vita. Fabrizio Bernini, attuale Presidente della Zucchetti Centro Sistemi SpA, Cavaliere del Lavoro nominato dal Presidente della Repubblica Mattarella, uomo e padre, si apre così in queste pagine che divengono un pò una confessione.

Un viaggio nella memoria, in bilico fra il reale e il ricordo sfuocato di esistenze lontane della sua infanzia, il tutto descritto abilmente dalla penna di Filippo Boni, il quale tratteggia anche ampi sprazzi di storia passata capaci di cogliere la singolarità del momento narrato. Un racconto personale e viscerale che affonda le sue radici in un tempo lontano, nella Firenze del 1927 quando Giulia, nonna di Fabrizio, abbandonò la figlia illegittima presso lo Spedale degl’Innocenti. Da qui, il dramma della madre Ada, che nonostante la sua solitudine primordiale, una volta giunta nel piccolo paese di Solata (Comune di Bucine) è riuscita, bene o male, a trovare un suo posto nel mondo. Il libro si presenta come un fiume di eventi, che trasporta il lettore, piano piano, in una certa consapevolezza: la famiglia Bernini, così come molte altre, ha vissuto in un vortice infinito di sofferenze e dolori, dall’abbandono, alla mancanza di amore e compassione, all’alcolismo. Un dolore che all’apparenza può sembrare irreparabile, ma che col tempo e la caparbietà diviene superabile. Leggendo il libro, la vita di Fabrizio Bernini appare come una serie di concause inevitabili: l’alcolismo del padre Alvaro che conduce Fabrizio alla solitudine, ma che a sua volta lo avvicina al mondo della tecnologia oppure la madre Ada, nata povera di amore, che diviene portatrice di un pensiero carico di esso che aiuterà Fabrizio in tutta la sua vita. Un libro, quindi, che non si sofferma tanto sul “Fabrizio Bernini imprenditore”, ma che piuttosto vuole far emergere l’uomo in sé, le sue difficoltà, le sue lacrime e paure.

La genesi della ZCS viene riportata nell’ultima parte dell’opera, sottolineando anche le difficoltà che lo stesso Bernini ha affrontato e quasi giocando sulla nascita di prodotti come “Ambrogio”. “E se provassi ad inventare un robot che taglia i prati in automatico? Quanta gente e quante aziende potrebbero beneficiarne?”, con questa domanda in testa, Fabrizio Bernini si alza e decide di costruire da un vecchio passeggino della figlia Chiara un prototipo di Ambrogio. Ne sono seguite, poi, vicende giuridiche importanti, che hanno messo in crisi la ZCS, tutte ripercorse nel libro. Specie al giorno d’oggi, quando il Valdarno ha ancora ferite aperte importanti come la Beckert del 2018 o l’attuale Fimer, la storia di Fabrizio Bernini e della ZCS diviene l’esempio contrario, la possibilità concreta che il capitale umano debba essere al primo posto. Il messaggio, quindi, intrinseco nel titolo di cui questo libro si fa portavoce è la speranza di pensare sempre che il mondo non finisce al primo dramma, e magari nemmeno al decimo, e che i rapporti umani debbano, per forza, essere preservati, qualsiasi cosa accada.

Fabrizio Bernini protagonista del libro e Presidente della Zucchetti: “Ho un messaggio che voglio mandare con questo libro, che chiaramente non è una celebrazione, anzi vuole essere tutt’altro. Vuole essere un libro incentrato sul perché uno ha coraggio, sul passare attraverso la sofferenza. Quindi con questo libro io volevo capire il perché del mio carattere, il perché non ho paura a fare le cose, come anche fare questo libro e mettere in piazza una cosa privata. Ma credo che possa servire alle persone. C’è infatti un progetto di sensibilizzazione del carattere delle persone, io credo che la sofferenza sia un valore, quindi se io non arrivo in fondo alla scala di misura del dolore, ogni mio piccolo problema diventa insormontabile rischiando anche quello che stiamo vedendo oggi giorno, quando un rifiuto di una ragazza si trasforma in un omicidio. Non avevo mai immaginato il successo che ho avuto, ho sempre avuto la sensazione di essere bravo a fare qualcosa e di voler imparare a risolvere le cose, come quando in casa mi si rompeva un ferro da stiro o la televisione, io cercavo di aggiustarlo, imparare anche qualcosa. Questo nel tempo mi ha appagato, ma nel senso di avere 500 persone che lavorano con me, si sviluppa un’azienda e siamo felici di farlo”.

Filippo Boni Autore di “Qualsiasi cosa accada”: “Conoscevo Fabrizio Bernini da 20 anni, ma da quando mi telefonò per narrare la sua storia pensai che volesse ricostruire i successi raccolti nel corso degli anni grazie al suo impegno e alle sue virtù. In realtà tutt’altro, l’intento del libro, e filosofia di Fabrizio, era la sua sofferenza e dolore dell’infanzia, la sofferenza della madre e del padre, che hanno avuto vite difficili. La madre trovatella aveva vissuto con una famiglia desolata nel comune di Bucine badando i maiali fin da piccola, poi il matrimonio con il padre di Fabrizio, Alvaro, che a sua volta a causa di un dolore divenne alcolizzato. Infine, la vita difficilissima di Fabrizio, che ha vissuto vessazioni, dolori, atti di bullismo e violenza, questa esperienza però Fabrizio è riuscito ad attraversarla e a vincerla e a costruire l’azienda di oggi, vanto del territorio in tutta la Toscana e del mondo. Fabrizio che nel costruire il suo successo imprenditoriale è riuscito anche a rifiutare offerte importanti, provenienti da fondi d’investimento esteri e colossi internazionali, pur di dimostrare la forma di capitalismo sociale che ha creato, sentendo anche la responsabilità civile e morale dei suoi dipendenti permettendo loro anche di coltivare i loro sogni. Questo vi fa capire la dimensione di questo libro, la forza di questo è non rinunciare mai ai propri sogni qualsiasi cosa accada”.

Aldo Ferrucci Editore “Qualsiasi cosa accada” ASKA Edizioni: “Siamo arrivati alla pubblicazione di questo libro anche grazie alla conoscenza di Filippo Boni e Fabrizio Bernini. I libri nascono a caso, questa è una storia forte e importante che noi solitamente cerchiamo di pubblicare e inserire nei libri valori importanti in cui crediamo nella nostra Toscana. Storie vere e questa è una storia forte, spero che ci leggerà il libro avrà emozioni positive e poi, come sottolineava Fabrizio, spero che trovi anche valori importanti”.

 

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