Nel 590° anniversario della nascita del grande filosofo umanista il Comune di Figline Incisa ha organizzato, in collaborazione con il Sistema Museale del Chianti e del Valdarno Fiorentino, la mostra “Marsilio Ficino: un umanista e l’immaginario di un’epoca”. 18 opere fra sculture, dipinti e manoscritti, oltre a due installazioni multimediali che saranno esposte in palazzo Pretorio dal 19 ottobre al 14 gennaio. Le opere, per un’esposizione che ripercorrerà in sei sale tematiche la biografia, l’opera e il pensiero di Ficino, ma anche il contesto storico in cui egli stesso visse, arrivano da tutta la Toscana e non solo.
“Si potranno ammirare dipinti raffiguranti i personaggi e gli eventi che segnarono quell’epoca, come l’iconico “Supplizio di Savonarola”, che Filippo Dolciati pare dipinse nello stesso anno del celebre rogo, e una copia cinquecentesca dell’iconico ritratto del frate domenicano realizzato da Fra’ Bartolomeo: entrambe opere provenienti dal Museo di San Marco a Firenze. Sempre da Firenze, precisamente dalle Gallerie degli Uffizi, sono giunti a Palazzo Pretorio un ritratto cinquecentesco di Pico della Mirandola e il dipinto raffigurante “La congiura de’ Pazzi” del pittore ottocentesco Angelo Fabbrini. Ottocentesco anche il ritratto di Agnolo Poliziano, proveniente dal Museo Civico Pinacoteca Crociani di Montepulciano”.
“Tra i ritratti, non poteva mancare quello dello stesso Marsilio ed è ritratto davvero “d’autore” (oltre che immagine copertina della mostra stessa) quello appartenente alla Collezione Giovanni Pratesi di Figline, poiché realizzato da uno dei più rilevanti artisti del ‘500, ovvero Giorgio Vasari. Altro spunto interessante della mostra è l’“Allegoria dell’Astrologia sferica” del pittore barocco Guido Cagnacci, concessa dalla Pinacoteca Civica di Forlì. Dal Museo dello Spedale degli Innocenti, infine, arriva la copia ottocentesca dell’“Amor sacro e Amor profano” di Tiziano, realizzata da Guglielmo De Sanctis, mentre tra le sculture in esposizione una menzione speciale la meritano i due busti marmorei dei due grandi mecenati medicei di Ficino, ovvero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, scolpiti da Luigi Magi e Gaetano Grazzini e appartenenti alla Villa Medicea di Careggi”.
“Cuore dell’esposizione, però, saranno i manoscritti quattrocenteschi provenienti dalla Biblioteca Medicea Laurenziana, tra cui quelli delle traduzioni dei testi platonici straordinariamente decorati dal celebre miniaturista rinascimentale Attavante Attavanti e la prima redazione del commento di Ficino al Simposio di Platone (con correzioni autografe in greco dello stesso Marsilio), oltre un elegante manoscritto dei tre libri “De Vita” dell’umanista figlinese, incentrati su medicina, astrologia e magia”.
L’allestimento è curato dalle storiche dell’arte Annamaria Bernacchioni e Maria Maugeri e da Daniele Conti dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, che fanno parte del comitato scientifico composto anche da Sebastiano Gentile dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale e Silvia Scipioni della Biblioteca Medicea Laurenziana.
“Crediamo che questa mostra sia uno strumento importante – commentano la sindaca Giulia Mugnai e l’assessore alla Cultura Dario Picchioni – perché la vita e il pensiero di Ficino vengano scoperti dalle nuove generazioni e riscoperti dai meno giovani. Che sia, in altre parole, un mezzo perché i nostri concittadini, e non solo, possano riappropriarsi della sua figura che, grazie alla forza del proprio pensiero, ha saputo trasformare l’universo intero di tante persone. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra, dai professionisti del Servizio Cultura e Marketing Territoriale del Comune ai professionisti esterni che si sono occupati dell’allestimento, ma anche i prestatori di opere e manoscritti a partire dalla Fondazione Giovanni Pratesi che ha fornito il ritratto di Ficino dipinto dal Vasari, immagine di copertina della mostra”.