Il Movimento 5 Stelle del Valdarno interviene sull’argomento rifiuti spostando l’attenzione dai rifiuti provenienti dalla Calabria alle 250.000 tonnellate che l’Ato ha deciso di accogliere nel 2015. “Non sono gli altri che ci mandano i rifiuti ma noi che li andiamo a cercare perché i nostri impianti sono sovradimensionati per le esigenze del nostro Ato e solo in questo modo si può contrastare la crescita dei costi di gestione”
Il Movimento 5 Stelle del Valdarno torna sull'argomento rifiuti e sposta l'attenzione dalle 60 tonnellate al giorno dirette dalla Calabria a Podere Rota alle 250.000 che l'Ato ha deciso di accogliere per il 2015. Sotto accusa il 'sistema Toscana'.
"Ma dove erano i signori Sindaci che oggi sbraitano contro la Regione quando, a maggio di quest’anno, l’assemblea di Ato Toscana Sud (cioè loro stessi) ha approvato il preventivo del corrispettivo 2015 basato su queste previsioni. E se anche erano usciti per andare a bere un caffè non potevano non sapere, perché la decisione di prendere rifiuti da fuori Ato è stata pianificata e decisa nel corso del 2014 con una serie di atti ufficiali dell’Ato come risposta alla crescita esponenziale dei costi del servizio. Erano sempre a prendere il caffè, lor signori? La questione infatti è ben altra, molto più terrena della “solidarietà” o dell’obbligo di rispettare la “Direttiva Orlando”: gli impianti delle nostre provincie devono lavorare il più possibile per ridurre i costi di gestione dovuti al loro sovradimensionamento".
E il Movimento 5 Stelle ribadisce il concetto della gestione e della necessità di avere quantità maggiori di rifiuti da lavorare.
"Non sono gli altri che ci mandano i rifiuti ma noi che li andiamo a cercare perché i nostri impianti sono sovradimensionati per le esigenze del nostro Ato e solo in questo modo si può contrastare la crescita dei costi di gestione. Per gli increduli suggerisco le istruttive letture degli atti ufficiali di ATO (Determine del DG e Delibere dell’Assemblea) presi tra la fine del 2014 e maggio di quest’anno".
"Le scelte industriali fatte da Ato e dai Comuni delle tre province negli ultimi 10 anni oggi mostrano tutti i loro limiti. Pensare che gli impianti siano la risposta per la gestione dei rifiuti innesca una dinamica che obbliga poi a far fronte agli investimenti fatti (con i soldi nostri) puntando sulla massimizzazione del loro utilizzo. E se i nostri rifiuti calano non esiste altra alternativa che andarli a cercare fuori. D’altro canto le Società proprietarie degli impianti rivendicano gli utili e se questi non arrivano da fuori allora si devono alzare le tariffe ancora di più di quanto non siano salite negli ultimi anni (+ 18%)".
"Ė il modello che non va e che andrebbe ripensato. È Il sistema Toscana dei rifiuti che deve essere ridiscusso, e noi lo dobbiamo fare prima di tutti perché il nostro Ato Sud è il punto più avanzato di questo sistema, una sorta di laboratorio apripista dove si sperimentano e contemporaneamente si attuano concretamente le nuove strategie di gestione dei rifiuti necessarie al PD e alle industrie collegate per mantenerne il controllo. Di questo i cittadini dovrebbero parlare riprendendosi il diritto a decidere che negli anni gli è stato tolto".
M5S, infine, annuncia alternative, già presentate, e si rivolge ai sindaci:
"Quali altri modelli sono possibili? Di esempi e di alternative ne esistono molti, più o meno convincenti e praticabili. Il Movimento 5 Stelle ha fatto, in tempi non sospetti, proposte concrete per azioni immediate e di lungo periodo. Proposte che i Comuni non hanno preso in considerazione perché, a loro dire, dovevano sottostare a scelte “politiche” calate dall’alto. Che non si lamentino quindi. Si sono resi rei della creazione di questo sistema sottomettendosi al ruolo di semplici passacarte delle volontà regionali. Un passo avanti nella direzione giusta sarebbe quello di cominciare a prendere atto delle loro mancanze e farsi aiutare da chi ha da tempo teso loro una mano per uscire da questa situazione. Signori Sindaci ne volete parlare?".