Dopo sei anni dall’inizio del restauro, il gruppo di terracotta composto da tre altorilievi raffiguranti la Madonna con Bambino tra i Santi Nicola di Bari e Pietro è tornato nella sua collocazione naturale ovverosia la nicchia dietro l’altare maggiore della chiesa di San Niccolò a Ganghereto di Terranuova. L’opera risalente al periodo che va dalla fine del ‘400 ad inizio ‘500 è attribuita ad Agnolo di Polo plasticatore del Rinascimento fiorentino formatosi alla scuola del Verrocchio e documentato anche come collaboratore di Giovanni della Robbia. L’inaugurazione dell’opera, completamente trasformata dal restauro, si terrà mercoledì 29 marzo a partire dalle 17.00: prima la presentazione nella sala del consiglio comunale, poi il taglio del nastro.
Un evento che riveste un’importanza particolare per l’intera comunità. Il restauro si è reso necessario per lo stato di degrado in cui versava il gruppo in terracotta policroma a causa dell’umidità di risalita del muro esterno della chiesa che aveva provocato il distacco di San Pietro. I lavori sono iniziati nel 2017 su impulso di Don Donato Buchicchio della parrocchia di Santa Maria e grazie all’impegno e alla volontà dell’associazione “Pro Artibus“, con il progetto Salviamo Ganghereto, e ai contributi dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, della Soprintendenza competente, del Comune di Terranuova, della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
L’opera di restauro del gruppo in terracotta e del suo sfondo murale dipinto è stata svolta da grandi professionisti del settore: Stefania Bracci, Fabrizio Bandini, Philip Kron Morelli, Francesca Rossi e Chiara Fornari, con la direzione dei tecnici dell’Opificio e di quelli della Soprintendenza competente. Mentre la Scuola Edile di Arezzo e la francese Scuola Edile di Poix Terron delle Ardenne, grazie ad un progetto Erasmus, si sono occupate del risanamento del muro esterno della chiesa. Nel 2019 è stato presentato il restauro della statua di San Pietro, poi i lavori si sono interrotti nel 2020 per un periodo a causa dell’emergenza pandemica.
Adesso finalmente l’opera di Agnolo di Polo torna, in tutta la sua magnificenza, a disposizione dell’intera comunità terranuovese e valdarnese. All’inaugurazione che si terrà mercoledì 29 marzo a partire dalle 17.00 saranno presenti: Enrico Gilardoni, per la Soprintendenza ABAP per le province di Arezzo, Siena e Grosseto, il dirigente Gabriele Nannetti, e il funzionario di zona, Jane Donnini, Emanuela Daffra, Soprintendente ad Interim dell’Opificio delle Pietre Dure, Laura Speranza, Direttrice del Settore Restauro materiali ceramici, plastici e vitreri, Andrea Cagnini, Direttore Diagnostica non invasiva del Laboratorio scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure, Andrea Bigazzi, Direttore CFSE di Arezzo, Il sindaco Sergio Chienni e l’assessore alla cultura Caterina Barbuti del Comune di Terranuova, Paola Francioni, presidente dell’Associazione Pro Artibus.
Dopo sei anni di lavoro, impegno e passione di tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo importante obiettivo il gruppo di terracotta torna alla comunità.